Arci Caccia e Pesca Terni. Chi sostiene che è colpa della legge Del Rio, chi invece accusa la Regione: sta di fatto che il territorio ternano non avrà più la vigilanza ittico-venatoria effettuata fino ad oggi dal Corpo della Polizia Provinciale. Questa è in sostanza la conclusione assunta martedì scorso, nell’ennesimo incontro tra le parti nella sede della Regione Umbria.
Si è smantellato un servizio efficiente e qualificato svolto da soggetti professionalmente preparati e, al tempo stesso, è stata messa a repentaglio la salvaguardia dell’intero patrimonio ittico-faunistico costruito con fatica in questi anni. Inoltre questa decisione fa mancare una funzione importante che la Polizia Provinciale svolgeva relativamente alla tutela ambientale.
Siamo di fronte all’ennesima operazione politica di ‘accentramento’ a danno del territorio ternano e a vantaggio di quello perugino. Questa strategia politica, devastante per quanto ci riguarda, è divenuta insopportabile e inaccettabile: dobbiamo reagire tutti insieme e non solo per quest’ultima vicenda.
Chi ha amministrato la Provincia di Perugia, ha ‘gonfiato’ volutamente gli organici del Corpo della Polizia Provinciale di Perugia ed è assurdo che le conseguenze di tale scelta le debba pagare la Provincia di Terni che, al contrario, ha mantenuto negli anni un nucleo di guardie al di sotto del fabbisogno.
Come Arci Caccia e Arci Pesca facciamo appello a tutti coloro che rappresentano le istituzioni e hanno a cuore gli interessi sociali ed economici del territorio ternano, affinché intervengano per bloccare questo processo di smembramento e di impoverimento.
Facciamo altresì appello a tutte le associazione venatorie, ittiche e ambientaliste perché si faccia fronte comune per impedire che il patrimonio ittico-faunistico e la tutela dell’ambiente subiscano conseguenze irreparabili.
( 1 aprile 2016 )
Fonte: TuttoOggiInfo