Chiusura della caccia
Il Consiglio di Stato ha accolto, lo scorso novembre, il ricorso di alcune Associazioni Ambientaliste/Animaliste proposto contro l’ordinanza del TAR Marche n. 343/2022. La Regione, in data odierna, ha dato seguito all’ordine impartito dal Consiglio di Stato. Rispetto al calendario originario, le decisioni assunte sono: beccaccia chiusura 31 dicembre, turdidi 9 gennaio, acquatici 19 gennaio (aspettiamo la pubblicazione della DGR per conferma). Praticamente si sono assunte le decisioni già deliberate anche da altre Regioni come l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Campania e la Sicilia. Certamente non ci rende gioiosi dover accettare di vedere anticipata la chiusura ad alcune specie, ma “contro” il Consiglio di Stato non c’è niente che si possa fare.
Ricorsi animalisti
Inutile raccontare stupidaggini, inutile essere disonesti intellettualmente ed inutile raccontare bugie solamente per la solita “propaganda alla tessera”. Così è andata, non certamente per scelte nostre. In altre Regioni sono stati più fortunati di noi, principalmente per la mole di dati in loro possesso e, successivamente, per vizi nel ricorso presentato dagli Ambientalisti/Animalisti.
L’impegno di Arci Caccia
L’impegno di Arci Caccia Marche resterà quello di raccontare le cose vere, senza prendere in giro i cacciatori, illudendoli con inutili proclami. Servono dati, servono studi. Risultati approvati dalla comunità scientifica e, quindi, finalmente, riconosciuti dalle istituzioni. Gli “studi fatti in casa” e i risultati “fatti tornare ” con un righello su una mappa, non servono a nulla, se non per la solita “propaganda alla tessera”. La serietà ripagherà la caccia ed i cacciatori, magari non nell’immediato, ma lo farà. Di sicuro, se la caccia non riacquisterà il giusto ruolo nella società, tutti gli sforzi fatti saranno vani.