Il congresso di Urgnano
Lo scorso 20 Maggio ad Urgnano (BG) all’interno della Rocca Viscontea si è svolto l’XI Congresso dell’Arcicaccia Lombarda. Alla presenza di circa sessanta partecipanti fra delegati ed invitati, espletate le formalità statutarie ed eletto Presidente dell’Assemblea Gabriele Valsecchi, ha svolto la propria relazione il Presidente uscente Ivan Moretti. E’ stata una disamina sulla situazione in cui versa l’attività venatoria nella nostra regione, sottolineando in particolare come la mancanza del Piano Faunistico Venatorio Regionale ci sottopone a tutte le incursioni possibile da parte della LAC in compagnia di animalisti vari. Le sentenze del TAR e della Corte Costituzionale degli ultimi tre anni ne sono la dimostrazione. Particolare attenzione è stata riservata al calo demografico dei cacciatori in Lombardia. Il Congresso ha anche fatto proprio il documento redatto dall’Arci Caccia dell’Umbria in preparazione degli “stati Generali della caccia 2022” perché, tolte le parti squisitamente locali, costituisce un utile vademecum per chiunque voglia occuparsi di caccia in Italia.
Lo studio sulla caccia dei valichi
Successivamente è stato illustrato uno studio redatto a più mani teso a superare il problema “caccia sui valichi”. Cosa che Regione Lombardia dovrà risolvere nei termini perentori indicati dal TAR di Milano. Alla riunione erano presenti i Consiglieri regionali Floriano Massardi (Lega) e Matteo Piloni (PD) rispettivamente Presidente e Segretario dell’VIII Commissione Regionale, quella che fra i vari compiti si occupa dell’attività venatoria. Entrambi, pur partendo da impostazioni politiche e sensibilità diverse in materia di caccia, hanno auspicato che in Consiglio Regionale arrivino proposte il più possibile unitarie e condivise da parte del mondo venatorio lombardo. Successivamente uno spazio particolare è stato dedicato alla “problematica lupo in Italia” dal Prof. Michele Corti, Presidente dell’Associazione Pastoralismo Alpino, esperto del problema. Al termine si è proceduto all’elezione del Consiglio Regionale.
Le parole di Moretti
Alla Presidenza regionale è stato confermato Ivano Moretti, supportato dai due Vice Presidenti Gabriele Valsecchi e Marco Fiore. Segretario ed Economo Vincenzo Botta. Questa la relazione del Presidente Regionale Moretti:
“Buongiorno a tutti. Vi ringrazio per la vostra disponibilità a partecipare all’ XI° Congresso dell’Arci Caccia della Lombardia, in particolare ringrazio il Presidente dell’VIII Commissione del Consiglio Regionale Floriano Massardi ed il Segretario sempre dell’VIII Commissione Matteo Piloni. L’VIII^ Commissione si occupa di agricoltura, foreste, gestione della fauna selvatica e quindi di Caccia e di Pesca. Saluto anche Giuseppe de Maria di Caccia & Dintorni ed i suoi collaboratori e gli altri giornalisti presenti. Oggi doveva essere presente il nostro Presidente Nazionale, è di Rimini ed è funzionario di quella Provincia ed è al lavoro. Che cosa è successo in Emilia e Romagna in questi giorni lo sapete. Alle parole facciamo seguire i fatti. Come è successo per il COVID sosteniamo in modo tangibile quelle popolazioni. Scordiamoci i gadget e valutiamo con Vincenzo Botta che è il nostro Tesoriere quanto possiamo donare. Lo stesso invito lo faccio a quei Comitati provinciali che hanno accantonato qualcosa. Avevamo invitato anche il nuovo Assessore Alessandro Beduschi, ma gli agricoltori se lo stanno fagocitando. Speriamo che gli lascino un po’ di tempo per occuparsi anche di caccia. Cosa dire di questi 6 anni durante i quali ho presieduto la nostra Associazione. Ho citato prima la tragedia del COVID che ha “mandato avanti” molti che condividevano la nostra passione e tanti altri li ha fatti smettere. Per quanto riguarda l’attività venatoria in questo periodo in Lombardia sono successe parecchie cose. Gli “anticaccia” hanno incominciato a fare sul serio insinuandosi in tutti i varchi lasciati aperti da una gestione, voglio usare un termine buono, pressapochista e a volte opportunista. Nel 2020 intanto che, chiusi in casa per la pandemia, pestavamo i piedi per trovare una scappatoia per poter tornare a caccia, una sentenza del TAR ci ha chiuso la caccia in 4 provincie nei siti Natura2000. Nel 2021 la “furbata” di presentare il Calendario Venatorio a ridosso dell’apertura ha consentito al TAR di sospendere la caccia per motivi precauzionali fino al 4 Ottobre. Nel 2022 le precauzioni sono state adottate dalla Giunta Regionale emanando un calendario monco per tempi e per specie sia in apertura che in chiusura. Cosa ci aspetta quest’anno è in divenire. Sempre nel 2022 la LAC ed il suo studio legale non sono stati fermi ed ecco la sentenza della Corte Costituzionale e del TAR sui valichi. Ma su questa materia interverrà più avanti Marco Fiore che illustrerà una proposta che manderemo a tutti coloro che sono impegnati a trovare una soluzione a quest’ultimo problema. In questa tabella c’è l’andamento demografico degli ultimi 15 anni dei cacciatori nella nostra regione. C’è stato un calo complessivo di 32.000 unità, il 47% , qualcosa in più rispetto al grafico nazionale Una cosa però si vede subito: il calo è avvenuto quasi esclusivamente fuori dalla Zona Alpi. Parafrasando uno slogan si potrebbe affermare che “dove c’è selvaggina c’è caccia” o meglio dove si fa una buona gestione i cacciatori resistono. Certamente anche nei Comprensori Alpini ci sono problemi, a volte di abbondanza (cinghiali dove non ci dovrebbero essere) o a volte a causa di regolamenti interni privi di validi motivi gestionali. Ma niente da paragonare al vuoto di gestione che c’è negli ATC (anche qui con qualche rara eccezione) dove il PRONTACACCIA e le importazioni di animali (non la chiamo selvaggina) dall’estero sono ormai la regola di una generazione di
dirigenti venatori che hanno fallito il loro compito. Siamo tornati indietro di decenni. Non voglio fare la Cassandra, ma temo che quello della gestione degli ATC sarà il prossimo terreno di confronto con gli “anticaccia”( Art. 1 della 157 comma 2) . GESTIONE: a qualcuno potrà sembrare una parola vecchia, contenuta in una legge del secolo scorso la 157. Lo scorso anno Arcicaccia dell’Umbria in preparazione di un convegno denominato “gli stati generali della caccia” ha prodotto questo volumetto. Lo facciamo nostro e lo alleghiamo agli atti del nostro Congresso. Tolta la parte relativa al Calendario Venatorio dell’Umbria, può essere usato come base per qualsiasi confronto in materia di caccia. È digitalizzato ed è disponibile per tutti coloro che vogliono approfondimenti in materia venatoria. E adesso consentitemi una riflessione personale: L’Arcicaccia con il Congresso Nazionale dell’11 Settembre 2021 ha quasi completamente rinnovato il gruppo dirigente. Abbiamo l’Ufficio di Presidenza più giovane di tutte le Associazioni venatorie italiane. E ce ne siamo accorti per il dinamismo dimostrato. Con il nostro Congresso dobbiamo fare la stessa cosa. abbiamo bisogno di persone preparate capaci di portare avanti la nostra Associazione e preparare giovani ai quali affidare la gestione del territorio a scopo faunistico e il futuro della caccia. Ho posto il problema durante gli ultimi Consigli direttivi. Oggi dobbiamo discutere anche di questo. Se alla stanga del carro teniamo un cavallo bolso faremo poca strada. Vi ringrazio per la vostra attenzione. VIVA LA CACCIA E VIVA L’ARCICACCIA” (fonte: Arci Caccia).