Arci Caccia: Legge Stabilità, amareggiati da Governo e Parlamento per l’approvazione dell’odg proposto dalla Brambilla che impegna a sottrarre fondi alle Associazioni Venatorie.
“Sapevamo che la signora Michela Brambilla, capace di usare qualunque strumento per raccogliere ancora qualche barlume di visibilità, non avesse la minima idea delle finalità e delle iniziative sociali, civiche e di pubblica utilità che portano avanti le associazioni di qualunque natura, soprattutto quelle riconosciute da decenni dalla legge, ma che anche governo e Parlamento mettano in discussione questi presupposti, ci lascia molto amareggiati”.
Così Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arci Caccia, commenta l’approvazione dell’ordine del giorno alla Legge Stabilità che impegnerebbe il governo a ripristinare i circa 4 milioni di euro, tolti all’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, attingendo dal fondo previsto dall’articolo 24 della Legge 157 del 1992 e derivante dall’addizionale sulla tassa di licenza di porto d’armi per uso caccia; oggi destinato a finanziare le associazioni venatorie nazionali riconosciute.
“Pur sostenendo la necessità di politiche e di strumenti finanziari a sostegno dell’UIC, ribadiamo che questo atto di indirizzo, qualora venisse seguito da provvedimenti attuativi concreti porterebbe discredito all’intero mondo del volontariato, segnando una netta differenziazione fra associazioni di “serie A” e di “serie B” – dice Veneziano- non va dimenticato infatti che l’associazionismo, anche quello di carattere venatorio, porta avanti da sempre iniziative concrete e gratuite di pubblica utilità e solidarietà sociale che vanno ben oltre i 4 milioni di euro e che vengono destinati capillarmente a tante realtà diverse nel paese, non soltanto per la salvaguardia del patrimonio ambientale nazionale o per la prevenzione di incendi”.
Occorre poi ricordare, conclude il presidente Arci Caccia, “che il fondo istituito dalla Legge 157 del 1992 è alimentato esclusivamente dai cacciatori proprio per specifiche finalità di carattere venatorio (in sintesi andrebbero cambiata la stessa legge) e che il fondo è già stato ampiamente decurtato e non ancora pienamente assegnato”.
23 novembre 2012
Arci Caccia