Il lungo lavoro portato avanti anche ed in particolare dall’ARCI Caccia, con il Congresso e il Convegno di Firenze esprime un metodo positivo: il confronto senza se. Lo abbiamo auspicato in ogni luogo con le posizioni sostenute con lettere, incontri con le forze politiche, nonché sollecitazioni, anche unitarie, quando non caratterizzate da populismo di comodo, deleterio al mondo venatorio. Rifuggiamo la propaganda.
Questo primo, importante, interlocutorio risultato è l’approvazione da parte della Conferenza Stato Regioni delle linee guida per la redazione di piani di conservazione di alcune specie selvatiche migratorie, prelevabili causa difficile stato di conservazione, esclusivamente con specifici piani. È l’inizio di un iter che necessita ancora di più di “confronto laico”, non ideologizzato, tra i portatori d’interesse legittimati dalla legge; esclusi interlocutori rappresentanti anche di altre finalità. Ringraziamo le Regioni, gli Assessori, il Governo, i Ministri, le Forze politiche per il lavoro svolto; una mediazione complessa, consentita anche dall’equilibrato e non strumentale uso delle conoscenze messe in campo dall’ISPRA.
Rilanciamo l’idea di un tavolo di confronto presso la Conferenza delle Regioni nella Commissione politiche agricole, coordinata dall’assessore del Veneto Cristiano Corazzari, che veda presenti le associazioni agricole, ambientaliste e venatorie. Ai cantori stonati del “muro contro muro” lasciamo la strumentale “vanagloria”, se contenti, di pavoneggiarsi, è indifferente: sono interessati al tavolo di confronto presso la Conferenza delle Regioni, proposto anche per affrontare l’applicazione dei KC e fare presto i calendari venatori? (fonte: Arci Caccia).