Arci Caccia Lazio scrive all’assessore Ricci, proposte per la riunione del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio; misure urgenti e innovative per equilibri ambientali ed economici, certezza dell’attività venatoria.
L’Arci Caccia del Lazio ha scritto una lettera aperta all’Assessore Sonia Ricci per integrare l’ordine del giorno del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale previsto per il prossimo 3 giugno. La gestione faunistica nel Lazio non esiste. Occorre attivare politiche di gestione nell’interesse della comunità, degli agricoltura, dell’ambiente, della buona attività venatoria.
Di seguito riportiamo il testo della lettera:
“Onorevole Assessore,
Le profonde trasformazioni istituzionali che investono il ruolo delle province, e le modificazioni riguardanti le consistenze di popolazioni di fauna selvatica in vasti territori del Lazio (ungulati e non solo), impongono l’adozione di misure urgenti ed innovative a garanzia sia degli equilibri ambientali ed economici, sia della certezza dell’attività venatoria anche in rapporto alla valorizzazione delle colture agricole.
L’Arci Caccia del Lazio chiede che l’ordine del giorno del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, previsto per il prossimo 3 giugno possa essere integrato con i seguenti argomenti:
1. L’attivazione della funzionalità dell’Osservatorio Faunistico-Venatorio Regionale, con le necessarie risorse economiche e professionali, per un monitoraggio aggiornato e mirato delle consistenze faunistiche;
2. Il superamento tempestivo degli impedimenti che stanno facendo rinviare in maniera inaccettabile l’approvazione del nuovo Piano Faunistico-Venatorio Regionale (il precedente fu approvato nel 1998 e non del tutto applicato).
3. Nuove misure per far fronte ai crescenti oggettivi disagi del mondo agricolo, aggravati dalla crisi, derivanti da squilibri gestionali che stanno provocando un aumento dei danni all’agricoltura (nonché degli incidenti d’auto), a fronte di una decrescente disponibilità di risorse finanziarie da utilizzare per i risarcimenti;
4. L’attivazione di un confronto tra tutte le parti interessate – Istituzioni, associazioni venatorie, ambientaliste, agricole -, affinché la Regione Lazio abbia una propria “proposta” sul futuro “sistema caccia”, e sul ruolo e lo “stato giuridico” degli Ambiti Territoriali di Caccia in relazione alle profonde novità legislative che investono la Regione con il superamento e/o la revisione delle Province;
5. L’attivazione di una nuova prassi istituzionale, che, in ossequio ai dettami della “gestione” delle specie selvatiche, metta al centro le potenzialità del mondo venatorio per le azioni di contenimento numerico di popolazioni di fauna al fine di prevenire danni all’agricoltura ed all’ambiente; per una corretta applicazione del principio della “caccia in deroga” a specie, quali lo storno, al fine di prevenire conflitti sociali; per il conseguimento della certezza dell’esercizio venatorio, approvando entro il 15 giugno il calendario venatorio.
Con l’occasione sentiamo il dovere di ricordare che il 6 novembre 2012 (G.U. n° 277 del 27.11.2012) è stato approvato il Decreto dei Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che ha per oggetto: “Modalità di trasmissione e tipologia di informazioni che le regioni sono tenute a comunicare per la rendicontazione alla Commissione europea sulle ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e l’utilizzazione delle specie di uccelli, di cui all’articolo 1 della direttiva 2009/147/CE. (12A12391)”.
La norma decreta la competenza delle Regioni nella raccolta dei dati relativi ai carnieri venatori e per i prelievi in deroga. La raccolta dei dati è indispensabile ai fini di consentire di valutare l’areale e la consistenza delle specie di avifauna con indicazioni sulle tendenze, le minacce e lo stato di conservazione.
Queste informazioni, da legge, dovranno giungere, entro la fine dell’anno, alla Comunità Europea altrimenti il nostro Paese non potrà avviare, nelle migliori condizioni, la discussione sull’elenco delle specie cacciabili e sugli allegati alla Direttiva 2009/147/CE.
Negli incontri formali intercorsi tra le Regioni e i Ministeri competenti si è individuato il mese di settembre quale scadenza utile alle Regioni – competenti per legge – per fornire i dati dei “tesserini”.
L’auspicio è che il Suo Assessorato voglia provvedere a raccogliere i dati riportati sui tesserini venatori a disposizione nei tempi più rapidi così da inviarli al Gruppo Tecnico previsto dal Decreto, coordinato dal Ministero dell’Ambiente con i rappresentanti del Mipaf, delle Regioni e dell’Ispra, così come risulterebbe stiano facendo, in ottemperanza alle sopradette disposizioni, già altre Regioni.
RingraziandoLa anticipatamente, invio distinti saluti”.
24 maggio 2013
Arci Caccia