Arci Caccia, la chiusura anticipata della caccia imposta dal Governo al 20gennaio per bottaccio, cesena e beccaccia è colpa del caos provocato dalle modifiche della famigerata “Comunitaria” del 2009.
In attesa di capire la legittimità del provvedimento il Presidente dell’ARCI CACCIA dell’Umbria Emanuele Bennati ritorna sul provvedimento approvato dal Governo Renzi e proposto dal Ministro dell’Ambiente con il quale è stata sospesa la caccia alle specie tordo bottaccio, cesena, beccaccia nelle regioni che la prevedevano. “Il conflitto istituzionale apertosi con l’intervento radicale e improvviso del Governo conferma la precarietà e l’incertezza che da diversi anni pesa come un “macigno” sulle stagioni venatorie e in modo molto più acuto dopo che la legge 157 così come approvata è stata alterata nei suoi paletti delle date di chiusura. L’approvazione della legge Comunitaria del 2009 fortemente voluta dalle altre associazioni venatorie ha segnato l’inizio del terremoto perenne sui “calendari venatori” e ha purtroppo reso più vulnerabili le regioni rispetto ai ricorsi al TAR degli animalisti anticaccia, e nel contempo ci ha indebolito verso le incursioni della Commissione Europea, che si sono scaricate sul Governo Renzi.
La responsabilità di Face Italia come si evince dai loro documenti di allora (FIDC, ANLC, ANUU Enalcaccia) che sollecitarono quelle modifiche “narrando” ai cacciatori di un “paradiso” a venir dei calendari venatori si è trasformato in un “inferno” che oggi ha “bruciato” quelle certezze in più che su date e specie prima avevano i cacciatori. Auspico che le associazioni venatorie a cominciare da quelle Umbre abbiano compreso la lezione e preso atto dei prezzi che pagano i cacciatori per il sostegno dato allora a quelle modifiche di legge, così che unitariamente si solleciti la Regione affinché intervenga su Governo e Parlamento a dare certezze di riferimento per la prossima stagione venatoria 2015/2016 nonché aggiungiamo finalmente a dare omogeneità tra regioni limitrofe ai “calendari” visto il tanto parlare di Macro Regioni.
Solo in Italia i “politici” scrivono e avvallano leggi in contrasto tra di loro a seconda delle istituzioni dove siedono, e i numeri scientifici sembrano un terno al lotto, insomma dove ognuno “se la suona e se la canta a piacimento”. Ma i cittadini non pagano per questa musica”.
Perugia, 23 gennaio 2015
Comitato Regionale Arci Caccia Umbria