Arci Caccia: il Senato boccia gli emendamenti anti-richiami vivi per uso venatorio respingendo le pretese animaliste; “Ora non abbassare la guardia, la battaglia continua”.
In merito alla bocciatura da parte del Senato degli emendamenti contrari alla disciplina della cattura di uccelli da utilizzare come richiami vivi per l’uso nella caccia il presidente di Arci Caccia del Veneto, Giuliano Ezzelini Storti, ha dichiarato, “Ha rilevanza sociale e culturale il voto espresso ieri sera dalle Commissioni ambiente ed industria del Senato su un emendamento al decreto “Competitivita’” presentato dal capogruppo Pd Massimo Caleo riguardante la disciplina della cattura dei richiami vivi per la caccia da appostamento.
E’ importante ovviamente che il nostro Paese abbia deciso di regolamentare la materia per rispondere ad una procedura di infrazione dell’Unione europea ma è altrettanto significativo che sia stata respinta dalle istituzioni e dalla politica l’aggressione animalista che aveva utilizzato strumentalmente l’argomento per ridare voce e sostanza alla crociata ideologica anticaccia.
Nelle votazioni sono prevalse valutazioni di ordine tecnico, giuridico, scientifico tenendo a riferimento storia, cultura e tradizioni del Paese. Non era facile farlo visto che “informazione e salotti buoni” lavoravano al disfattismo e ringraziamo il governo, e tutti i gruppi parlamentari che hanno tenuto la barra dritta in una situazione di effettiva difficoltà, per non aver ascoltato le sirene fondamentaliste.
In questo quadro come Arci Caccia, insieme al presidente nazionale Osvaldo Veneziano, che ringraziamo per la determinazione messa in campo, abbiamo affrontato una grande battaglia a salvaguardia della caccia e dei cacciatori migratoristi e abbiamo profuso il massimo sforzo, insieme alle maggiori associazioni venatorie per raggiungere l’obiettivo. Il risultato raggiunto ci rassicura ma dobbiamo stare ancora attenti agli agguati che ci saranno e continuare a seguire da vicino le votazioni successive in Aula sia al Senato che alla Camera e quindi la predisposizione del Dpcm che entro sei mesi dovrà essere approvato dal Governo”.
25 luglio 2014
Arci Caccia