Secondo il presidente nazionale di Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, il mondo venatorio può dare un importante contributo alla risoluzione della crisi italiana.
Chiedendo un intervento un intervento da parte del Ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, il presidente di Arci Caccia auspica la fine dell’attuale “clima di scontro frontale” e che si inizi a “produrre benessere ambientale per le nostre campagne”.
Veneziano ai microfoni ANSA afferma sulla questione “Occorre che il lavoro svolto dagli Ambiti territoriali di caccia venga finalizzato ai ripristini ambientali e alla produzione di fauna sul territorio”.
Prosegue Veneziano suggerendo, “Il ministro Catania deve convocare il Comitato tecnico faunistico venatorio istituito presso il suo ministero – dove sono presenti gli ambientalisti, i cacciatori, gli agricoltori e le Regioni – e deve porre il tema dell’investimento nel Pil venatorio, cioé fare in modo che gli oltre 300 Ambiti presenti in Italia investano le risorse sui propri territori”.
Inoltre, dice il presidente di Arci Caccia, “E’ tempo che la gestione sociale si realizzi, che gli Ambiti venatori assolvano a quella funzione “bene-profit” che la legge affida loro: produrre benessere faunistico ambientale per le nostre campagne”.
Continua Veneziano sulla questione, “Facendo nascere i fagiani ad Alessandria invece di importarli dalla Romania, ad esempio, si mantiene la ricchezza all’interno del Paese, si danno risorse agli agricoltori e si arricchisce il paesaggio”.
Infine Veneziano spiega che le ricadute di questo tipo di impegno si riscontrerebbero anche sul settore turistico, in quanto “se un turista incontra lepri, caprioli e fagiani durante una passeggiata o un’escursione in mountain bike, non può che esserne felice”.
Alla richiesta di Arci Caccia ha fornito immediato commento, Gianluca Bardelli, membro del Comitato tecnico Faunistico venatorio nazionale del Ministero dell’Agricoltura, “La richiesta dell’Arcicaccia giunge puntuale proprio al termine della stagione venatoria ed è un primo passo per applicare una normativa che recepisca le esigenze degli agricoltori e degli ecologisti allo scopo di favorire la tutela ambientale, accogliendo inoltre le legittime attese dei cacciatori”.
Inoltre dice ancora Bardelli, “La convocazione del Comitato sarà fondamentale per dare il via alla discussione sulla bozza delle linee guida anche al fine di applicare le normative comunitarie in materia di avifauna ed evitare così ulteriori danni alle colture agricole”.
Infine conclude Bardelli, “Del resto solo attraverso l’applicazione delle linee guida si può uscire dall’incertezza generata dalle singole normative regionali”.