Per questo chiediamo alla Regione di attivarsi nelle sedi opportune per contrastare l’ennesima iniziativa ideologica, rendendoci disponibili a portare il nostro apporto tecnico e legale ove ce ne fosse bisogno. I cacciatori si prestano sempre e comunque ad aiutare gli agricoltori in questa lotta annuale, fa parte della prassi di buon vicinato che ci lega al mondo agricolo, ma è sempre più pressante la necessità di un intervento del legislatore nazionale che ci metta in condizione di operare senza l’ostacolo dei continui ricorsi animalisti.
E’ bene ricordare che i danni all’agricoltura li pagano i cacciatori, con fondi che potrebbero sicuramente essere meglio impiegati e che la loro opera, volontaria e gratuita, dovrebbe essere agevolata in ogni modo possibile e non vanificata da prese di posizioni inutili di professionisti del sabotaggio estremista. A questo punto occorre che il mondo venatorio e quello agricolo serrino le fila e rispondano in modo unitario a questo ennesimo attacco. Solo una presa di posizione forte e compatta può far breccia nell’opinione pubblica e costringere il governo e la politica nazionale a porre rimedio a questa situazione”