Sabato 5 settembre, presso l’accogliente locale del Frantoio di Spello, si è svolta una giornata di formazione e approfondimento organizzata dall’Arci Caccia dell’Umbria. Dirigenti e organizzatori dell’Associazione, tutti volontari appassionati, in modo moderno e utile, si sono preparati per la nuova stagione venatoria e per un futuro migliore della caccia. Grazie anche all’Arci Caccia e a quanti scelgono la sua tessera per sostenerne le idee, vince la passione per la caccia. Durante la giornata sono state affrontate questioni fondamentali che riguardano il mondo venatorio, a partire dalla metodologia per invertire il declino della piccola selvaggina stanziale, al problema degli ungulati e del loro controllo. Non di minore importanza è stato conoscere come si può avere una corretta applicazione della Direttiva Uccelli. Il sistema delle relazioni ha permesso di costruire una nuova figura del cacciatore utile al Paese e gratificato nella pratica venatoria.
Si è fatta l’analisi puntuale dei problemi: la conclusione culturale è che la caccia non può prescindere dalla consistenza, dalla densità di ogni specie su un territorio anche in funzione relazione all’impatto “ars venandi” sui paesaggi rurali e sulle culture agricole, che sono una risorsa della Comunità italiana ed internazionale
La giornata di formazione voluta dal Direttivo Regionale dell’Arci Caccia dell’Umbria, si è resa necessaria per approfondire le diverse problematiche che oggi interessano il mondo venatorio e tracciare una linea per garantire un futuro di crescita e miglioramenti all’attività venatoria e, contestualmente, per proporsi alle nuove generazioni.
I temi sono stati affrontati dal Dott. Roberto Mazzoni della Stella esperto di gestione della piccola selvaggina stanziale sperimentata sul campo per lunghi anni, dal Prof. Bernardino Ragni, zoologo e poi dal Dott. Umberto Sergiacomi, dell’Osservatorio faunistico Regionale.
L’intervento del vice presidente regionale, Giampiero Amici, ha riguardato la nuova figura del cacciatore con un ruolo utile alla Società per il controllo e il presidio del territorio e per la gestione e l’equilibrio tra le specie selvatiche. Giampiero Amici ha portato a sintesi quanto già proposto nel documento conclusivo della Festa di Valserra svoltasi a Terni, con un grande successo di partecipazione e che si pensa di proporre anche nel 2016.
Gli interventi di riconosciuto valore tecnico scientifico, molto apprezzati dai presenti, hanno messo in evidenza, criticità dell’ambiente e del paesaggio rurale umbro, come l’abbandono delle zone agricole marginali che hanno determinato una perdita di superficie agricola importante con la conseguenza della diminuzione della piccola selvaggina stanziale per mancanza di habitat idonei e, dall’altra, l’espansione degli ungulati, in conseguenza anche del ritorno di molti territori a foresta. Mazzoni della Stella, nel suo intervento, ha spiegato le tecniche da mettere in atto, non solo teoria, ma realizzate con ottimi risultati per gestire fagiano, lepre, in particolare attraverso la costituzione, dei distretti di gestione, un nuovo livello di riferimento per la produttività e la conservazione delle popolazioni delle specie di piccola selvaggina. E’ lì che il cacciatore sarà chiamato direttamente a responsabilità per la vigilanza e l’autoregolamentazione del prelievo e per il volontariato.
IL Prof. Bernardino Ragni nel trattare le problematiche degli ungulati ha spiegato l’andamento delle popolazioni in Umbria anche in connessione con le aree protette e gli ATC. Anche qui, non ipotesi di studio, ma la dimostrazione di un equilibrio che, tecnicamente è possibile realizzare. Volere è potere. Inoltre, il professore, ha posto l’attenzione sull’utilizzazione degli ungulati come risorsa economica di qualità da valorizzare, introducendo il concetto di Wildlife economy, il nuovo paleolitico raccolto nel suo Saggio.
Il Dott. Umberto Sergiacomi ha spiegato la Direttiva Uccelli nelle sua articolazioni e le ricadute sulle norme nazionali e sulla disciplina dei calendari venatori regionali.
Da tutti gli interventi è emersa la necessità di conoscere e censire le popolazioni faunistiche siano esse stanziali migratrici o ungulati al fine di garantire un prelievo costante e allo stesso tempo conservativo della fauna selvatica.
I lavori sono stati conclusi dal Presidente Nazionale Osvaldo Veneziano che si è misurato con il tentativo di portare a progetto comune gli interventi di settore, al fine di promuovere una programmazione organica, contestuale, integrata del lavoro a supporto delle attività per l’arricchimento e la conservazione del patrimonio faunistico degli italiani e non solo. Dall’Umbria un messaggio di concreta speranza per una caccia migliore.
Un ringraziamento per la partecipazione al Presidente dell’ATC Perugia 2, che per impegni personali non è potuto partecipare ed ha inviato il Sig. Morosi, al Presidente dell’ATC Terni 3 Leonardo Fontanella, al Sig. Sauro Rossi in rappresentanza della CIA, e all’Assessore Regionale, Fernanda Cecchini, che per impegni non rinviabili, precedentemente assunti non ha potuto essere presente ai lavori.