Arci Caccia e Federcaccia rispondono all’iniziativa di protesta a Vicenza organizzata da ACV-CONFAVI lo scorso 25 gennaio, “Dati errati e strategia distorsiva della realtà non funzionano, CONTANO I FATTI!”.
1- di associazioni venatorie riconosciute tali dalle leggi dello Stato Italiano ne era presente una sola: Enalcaccia;
2- niente di più falso nelle accuse sul fatto che il Piano Faunistico Venatorio uscito ad agosto dalla Giunta Regionale è stato elaborato dall’Assessore alla caccia in collaborazione con Arcicaccia e Federcaccia.
Come ben sa l’euro-onorevole, che è stato in Giunta, le associazioni venatorie vengono consultate, ma il piano che emerge è frutto dei tecnici che lo elaborano e degli organi di governo regionali. In questo modo sono state considerate le proposte che Arcicaccia e Federcaccia, insieme al resto del CRAVN, hanno elaborato e presentato per migliorare il piano faunistico. Delle nostre proposte alcune sono state recepite, come uscito dalla Giunta di gennaio, altre siamo in attesa di recepimento: anche se per opportunismo di circostanza Berlato & C. non vogliono riconoscerlo. Ricordiamo poi che il CRAVN riunisce le associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale che rappresentano il 70% dei 50.000 cacciatori del Veneto, mentre ACV-Confavi ed Enalcaccia forse arrivano al 30%. Questa è la più semplice ragione per cui le nostre proposte sono state considerate e recepite. E poi non è forse vero e da sempre detto che che l’unione fa la forza?!
Ci preme sottolineare che è molto strana la giustificazione data dal presidente reg.le Enalcaccia a suoi dirigenti di Vicenza per cui si sarebbe deciso di abbracciare ACV-Confavi e Berlato solo dopo essere stato cacciato oltre 10 anni fa da presidente di un ATC a Padova, da parte di Federcaccia, perchè la sua cacciata da presidente è stata merito dell’organizzazione di “corriere” di parte dei cacciatori appartenenti proprio all’associazione con cui oggi collabora (ACV-Confavi). Federcaccia ha approvato la cacciata, assieme a tutte le altre associazioni venatorie, perchè quando un dirigente di ambito non è in grado di gestirlo è meglio che vada a casa, indipendentemente dall’associazione di appartenenza.
Vogliamo anche ricordare la questione “capanni di caccia”? La norma attuale ovviamente non ci piace e non è sufficiente tanto è vero che in Toscana Federcaccia e Arcicaccia ne hanno costruita una più semplice che il Consiglio reg.le ha votato all’unanimità. Perchè non possiamo farlo anche in Veneto? Chi ha causato il primo danno alla legge sui capanni? Non certo l’assessore Stival. In Toscana, fortuna loro, non c’è ACV-Confavi…
Sta di fatto comunque che sulla questione capanni, grazie alla nostra sensibilizzazione ed alle decine di assemblee, in qualche modo i “capannisti” hanno potuto andare a caccia anche quest’anno. Se fosse dipeso da qualche euro-parlamentare avrebbero dovuto cambiare modalità di caccia oppure stare direttamente a casa!
Quindi diciamo ad ACV-Confavi, Enalcaccia e Berlato che possono fare centinaia di assemblee come quella di Vicenza, noi continueremo sulla nostra strada a difendere i diritti dei cacciatori.
Giuliano Ezzelini Storti
Presidente Regionale Arci Caccia
Oscar Stella
Vicepresidente Regionale FIDC
( 29 gennaio 2014 )