Si è svolto oggi a Roma il congresso provinciale dell’Arcicaccia con l’elezione del neo eletto presidente, Andrea Severi Caccia: a Roma, nel Lazio e in Italia serve la svolta.
Andrea Severi, 39 anni, responsabile ufficio post lauream della Facoltà di Economia di Roma Tre, è il nuovo presidente provinciale dell’Arcicaccia. Raccoglie il testimone da Claudio Terribili al quale il gruppo dirigente dell’associazione ha chiesto di impegnarsi, con il prossimo congresso, sul fronte regionale.
L’elezione di Andrea Severi è il frutto di una scelta collettiva maturata nel direttivo dell’associazione nel corso dello svolgimento del congresso provinciale, presieduto da Benedetto Valente, e al quale hanno partecipato Osvaldo Veneziano, presidente dell’Arcicaccia e Marco Ciarafoni, presidente del consiglio nazionale dell’Arcicaccia.
Durante il dibattito i delegati al congresso, a cominciare dalla relazione di Claudio Terribili, hanno sottolineato la necessità di una svolta per la caccia italiana tale da farne riemergere il profilo culturale e la sua utilità sociale dal punto di vista della tutela ambientale e della ricostruzione del patrimonio faunistico.
La strada della demagogia ha portato la caccia verso lidi corporativi e sonore sconfitte tali da pregiudicare la caccia popolare e sostenibile quale peculiarità del nostro Paese nel contesto europeo. Serve, dunque, una marcia diversa, che partendo dalle buone leggi esistenti e dalla loro concreta applicazione, consenta alla caccia di essere attività responsabile e in armonia con gli interessi collettivi e, al tempo stesso, gratificante per chi la esercita.
Al congresso ha partecipato anche Aurelio Lo Fazio, assessore provinciale all’agricoltura e alla caccia, che ha rivendicato il lavoro di un quadriennio che porterà prima della chiusura della legislatura all’insediamento dei due Atc della provincia di Roma.
“E’ difficile nascondere, in questi momenti un pizzico di emozione – dichiara il neo presidente Andrea Severi – ho la consapevolezza che l’incarico che mi è stato conferito dovrà essere degnamente onorato dal lavoro quotidiano sottoponendomi periodicamente ad un confronto con i circoli soprattutto sulla necessità di invertire la rotta e riportare la caccia sostenibile all’interno delle scuole, delle famiglie e dei momenti aggregativi.
Emanciparsi per emancipare poiché ci ritroviamo nuovamente in una stagione delicatissima in cui i massimalismi di ogni luogo stanno minando alla base la straordinaria sintesi ottenuta con la legge nazionale e quella regionale.
Tengo a precisare infine che la scelta di porre tra l’altro le scuole al centro del nostro sforzo associativo non è casuale; l’inevitabile invecchiamento della popolazione venatoria e l’abbandono prematuro di molti ci impone di tornare a parlare con i giovanissimi; non è la doppietta l’unico simbolo che semplicisticamente ci può rappresentare agli occhi della società deve esserlo anche il cane, il buon governo del territorio, un appostamento ben curato, il sudore e gli occhi di chi fin da ragazzo, guardando le gesta o accompagnando “i grandi”, possa imparare ad amare e rispettare la natura al di là degli sciocchi stereotipi che molti cercano di far passare nella nostra società”.
Nei prossimi giorni sarà convocato il consiglio direttivo provinciale per completare la squadra di governo dell’associazione dando forza e riconoscimento a quell’attività che giornalmente si svolge su tutto il territorio provinciale.
Roma, 18 giugno 2012
Ufficio Stampa Arci Caccia