Si tratta di episodi indubbiamente gravi, ma che non giustificano i toni allarmistici sentiti ieri, infatti, il primo è stato vittima di un’azione delittuosa che niente ha a che vedere con la caccia, il secondo sicuramente ha poco a che spartire con i cacciatori italiani e sul terzo episodio che voler dire, purtroppo in montagna le disgrazie accadono, come testimoniano le centinaia di escursionisti e fungaioli che quest’estate hanno animato le cronache dei giornali senza che nessuno chiedesse la sospensione di questa attività.
La parte veramente brutta di questa vicenda è l’atteggiamento compiaciuto con cui molte delle sigle animaliste hanno dato queste notizie e il taglio scorretto con cui le hanno riportate molti organi di informazione, senza verificare i fatti e facendo commentare solo le solite sigle, senza lasciare al mondo venatorio possibilità di contraddittorio. Come abbiamo già fatto in questi giorni, noi di Arci Caccia continueremo a invitare alla prudenza e al rispetto delle regole, consci che se così facendo salveremo una vita o eviteremo un ferito avremo avuto successo; consapevoli però, che i cacciatori sono persone responsabili e che, malgrado gli animalisti, non esiste nessuna emergenza sicurezza in relazione alla caccia.