Udite Udite! La CIAC, Confederazione delle Associazioni dei Cacciatori, non c’è più! Da una videodichiarazione fatta per “l’emergenza”, in viaggio, da un “portavoce” abbiamo appreso che questa, per ora, è abortita. Ad “Excusatio” non richiesta…. In un’autodichiarazione, questo ha ammesso il “fiasco”. Con serenità, riteniamo che altre sono le nostre preoccupazioni per la caccia e il suo futuro. Per garantire il diritto ad una corretta informazione, che sentiamo come un dovere, diversamente da altri, riportiamo la notizia.
La “costituente”, è programmata da tempo con una platea che prevedeva una presenza “in pompa magna” al battesimo, riservata ad euro-eletti, deputati e senatori della sola destra antieuropea. Questo forse a testimoniare una dichiarazione di guerra “a chiacchiere” a quelle Direttive Europee operanti da decenni, mai cambiate da questo e dai governi precedenti, sostenute anche dai referenti dei promotori della confederazione.
Da quanti – al Governo e nelle Regioni – non hanno provveduto al corretto recepimento, con una confusione nei diversi Stati. Ospiti e congressisti che avrebbero dovuto approvare lo Statuto non si sono trovati. Comprensiva l’amarezza di chi, già impegnato nelle liste di questi Partiti senza risultati, ha dovuto prendere atto di essere di nuovo perdente. Con “garbo” avevamo diffidato a non permettersi di utilizzare il nostro marchio senza preventiva autorizzazione. La legge è legge e va rispettata. I cacciatori potranno tornare a contare, anche tra i giovani, solo se trasversali e presenti a contaminare, con argomenti e dati certificati dallo “Stato”, la società civile e così i rappresentanti eletti nelle Istituzioni, attrezzandosi ad un futuro elettorale prossimo dove, in Parlamento, siederanno ancora, più rappresentanti eletti nelle città.
I “Confederali” in pectore, a febbraio marceranno su Roma per cancellare la legge sulla caccia, proprio come richiesto dai referendari. Altri portatori di guai per la caccia? L’augurio ora è uno, ed è una necessità: che le Associazioni venatorie nazionali riconosciute, senza più alibi credibile, Referendum o no, scrivano – e da ieri – lo Statuto della loro Federazione, formalizzandola, superando la sterile, improduttiva, equivoca, confusionale situazione attuale. Ingenerosa mortificazione dei cacciatori italiani. Questa volta ci vorrà chiarezza in più rispetto alle fughe del passato: i cacciatori aspettano e valuteranno cosa sarà deciso. Saranno loro a giudicare per non diventare complici del fallimento.
Sono loro a scegliere la tessera del Sindacato/Associazione e hanno il diritto di farsi valere. E’ finito il tempo di quel “fare di tutta l’erba un fascio” che fa comodo agli interessi di sopravvivenza. Riuscire insieme nella Federazione, sarà la migliore e più qualificata risposta a quanti dicono e scrivono che l’ostacolo all’unità è la tutela di stipendi e compensi di quelle Associazioni “altre dal volontariato”, via che noi abbiamo scelto a tutti i livelli. Se il 2022 segnerà un nuovo e positivo inizio non dipenderà dalla Befana! (Fonte: Arci Caccia).