Enrico Rosiello, Presidente Regionale dell’Arci Caccia della Campania commenta il clima che si respira con l’approvazione del calendario venatorio 2018/2019: “Ogni anno ci si avvicina all’appuntamento dell’approvazione del calendario venatorio con grandi preoccupazioni, per l’approccio provocatorio che vede il fondamentalismo animalista pronto alle barricate ideologiche e che trova il controcanto in reazioni altrettanto fondamentaliste di qualche settore dell’associazionismo venatorio che si attesta strumentalmente a porta bandiera di una particolare specie, anche insignificante per il cacciatore, solo con l’intento di pensare alla caccia ai “fantasmi”. Naturalmente i cacciatori non abboccano più.
Il lavoro fatto con le altre associazioni venatorie nazionali riconosciute è stato positivo. Rammarico per la solita assenza della FIDC. Dobbiamo farci una ragione della sua predisposizione alla solitudine? Ci auguriamo di no. Il lavoro comune ha trovato ascolto e benevolenza nelle organizzazioni imprenditoriali agricole a cui va la nostra gratitudine. Ci auguriamo aiuti la costruzione di un non più rinviabile percorso di collaborazione indispensabile alle buone ragioni della caccia. Per i cacciatori è andata meglio dello scorso anno e nei circoli e nelle armerie c’è apprezzamento. Due punti emblematici, l’addestramento cani dal 1° a 15 settembre (escluso martedì e venerdì) e colombaccio in pre-apertura 1-5-9 settembre e poi ci avviamo all’Apertura generale al 16 settembre. Formalmente è stata riconosciuta la priorità della tutela dello colture agricole e il ruolo del cacciatore in questa funzione sociale con l’autorizzazione alla caccia al cinghiale occasionale una vera investitura del cacciatore.
La legge recita: “È consentito l’esercizio venatorio della caccia al cinghiale nei periodi e nelle giornate in cui è previsto l’abbattimento in forma collettiva, esclusivamente al di fuori delle zone destinate alla caccia in battuta. Per cui è contemplata la possibilità, da parte del singolo cacciatore, nell’esercizio di altre forme di caccia, dell’abbattimento del cinghiale”. Anche quest’occasione del calendario va inserita nel nuovo ruolo delle Regioni Meridionali nell’ARCI Caccia, una e indivisibile, così come si è dimostrata nella Conferenza Programmatica svoltasi il 16 giugno a Matera. Un risultato questo maturato nella positiva collaborazione tra gruppo dirigente della Campania e ARCI Caccia Nazionale con il suo Presidente Nazionale Sergio Sorrentino che all’interno del Comitato Tecnico Faunistico venatorio regionale vive nel territorio sul “campo” l’esperienza di gestione faunistica”.