Nei giorni scorsi, è uscito un comunicato stampa a firma delle Associazioni Venatorie della Campania. Nonostante questo comunicato contenesse il logo dell’Arci Caccia, nessuno dei dirigenti regionali dell’associazione ne era a conoscenza o ha potuto visionarlo preventivamente. Noi ovviamente capiamo l’esigenza di una presa di posizione sulla vicenda caccia – covid, che chiarisca che l’attività venatoria può essere svolta in sicurezza, senza rischio di diffusione del virus; Arci Caccia Campania lo aveva già fatto da sola.
Allo stesso modo, comprendiamo l’esigenza di stigmatizzare posizioni politiche locali o nazionali tese a screditare la caccia e i cacciatori e non possiamo che condividere. Inutile, però, pensiamo, dire che l’uso del nome della nostra associazione deve essere autorizzato dalla stessa, ma di questo non facciamo un problema. Fatto grave, al contrario, la mancanza di condivisione e collaborazione nella stesura del documento. Vedere il mondo venatorio riunito ci rincuora, ma sicuramente non è questo il modo.
Per molti di noi è ancora vivo il ricordo dell’UNAVI, un’esperienza di democrazia partecipativa che aveva dato ottimi risultati. Allo stesso modo, facciamo convintamente parte della Cabina di Regia Nazionale e di altre a livello regionale, stanze dove ci si confronta e si collabora su base paritaria, portando ciascuno il proprio contributo. Vorremmo poterlo fare anche in Campania, ma decisamente non siamo partiti col piede giusto.