Arci Caccia si rivolge alla Basilicata e alle Regioni interessate: si alla mobilità programmata. Non servono furbizie e barricate.
Il nostro appello è rivolto a tutti, conclude Sergio Sorrentino “… cercasi altre Associazioni Venatorie che vogliano difendere gli interessi dei cacciatori” per chiedere che ci sia rapidamente un incontro delle Regioni meridionali (ma anche in altre realtà) affinchè si giunga ad accordi di mobilità venatoria per grandi aree omogenee. L’atteggiamento di chiusura, le logiche campanilistiche producono quale oggettiva e più che giustificata reazione, quella di clausole di “interdizione” alla mobilità programmata, aumenti di costi a discapito dei cacciatori italiani, vittime della “burocrazia” e di affari altri lontani dall’ars venandi.
Per le Regioni meridionali che hanno la positiva cultura e la tradizione della “migratoria”, la piena attuazione della “reciprocità” è l’unica via per rispettare gli interessi dei cacciatori che vengono prima di taluni burocrati, mercanti di tessere di qualche Associazione. “Reciprocità” è bene comune “per gli interscambi” non solo al Sud ma in Italia. Rispondere alla crisi della gestione faunistica e a quella economica alzando le “barricate” aggrava il già cattivo stato di salute dell’attività venatoria e la gestione della fauna, indispensabile per avere in futuro anche migliori calendari venatori”.
Roma, 12 luglio 2012
Ufficio Stampa Arci Caccia Nazionale