Ci sentiamo comunque in dovere di tranquillizzare gli animi dei cacciatori. Pur trattandosi di un episodio grave, che non deve essere sottovalutato e che, purtroppo, ci da una chiara idea di quale sia il clima attorno al mondo venatorio, il pericolo dovrebbe essere minimo. Questo testo, dettato più dall’estremismo ideologico che da una qualsivoglia logica scientifica, non dovrebbe avrebbe i numeri per essere approvato e quindi è ragionevole ritenere che prenda la strada di moltissimi altri provvedimenti del genere che ogni giorno vengono presentati nelle aule e nelle commissioni parlamentari, ma che alla fine finiscono in qualche cassetto.
Questo non perché in parlamento abbondino gli amici dei cacciatori, ma perché ancora la maggior parte del mondo politico, per fortuna, usa il ragionamento logico. Ovviamente manterremo l’allerta contro provvedimenti di questo tipo. Pensiamo che da questo episodio il mondo venatorio debba trarre un solo utile insegnamento. Le risposte a minacce importanti devono arrivare in modo unitario, senza particolarismi o fughe in avanti. Solo così potremo dare prova di quella vera forza che ci servirà per difendere il mondo venatorio (Piergiorgio Fassini, presidente Arci Caccia).