Arci Caccia: si è svolta lo scorso 30 luglio 2015 l’assemblea annuale dell’associazione venatoria a Recoaro Terme (VI).
Si è svolta a Recoaro Terme, Provincia di Vicenza, giovedì 30 Luglio 2015 l’Assemblea pubblica annuale promossa dal Circolo ARCI Caccia, ormai appuntamento tradizionale per affrontare le tematiche che riguardano il mondo venatorio nazionale e regionale, sia quelle più antiche e non risolte, sia quelle più attuali. Assente quest’anno, per motivi di salute, il Presidente Provinciale Gian Emilio Coltro, e a lui è andato il caloroso saluto dell’Assemblea. Relatore della serata è stato Giuliano Ezzelini Storti Presidente Regionale e Vice Presidente Nazionale.
La relazione introduttiva, è stata approfondita ed esauriente di tutti gli argomenti oggi all’attenzione dei cacciatori e conseguenti all’applicazione di leggi regionali, nazionali ed europee. A seguire i lavori era presente un pubblico di più di 100 appassionati che hanno riempito la Sala concessa dall’Oratorio del Paese. Apprezzamenti sono giunti dalla platea sul protocollo d’intesa sottoscritto tra ARCI Caccia, Federcaccia e ANUU e altri portatori d’interesse. Quando il Vice presidente nazionale Ezzelini ha sottolineato i primi, concreti, risultati del lavoro della Filiera Ambientale ha destato interesse e apprezzamento.
La collaborazione con ISPRA e i rapporti con le Università , la valorizzazione della cultura delle tradizioni alimentari legate alla selvaggina e la costruzione di una banca dati degli ungulati sono stati i Progetti presentati all’Assemblea. Una rete ampia, supportata da collaborazioni nella ricerca scientifica e che trova insieme su proposte condivise i produttori di armi sportive e altri portatori d’interesse, in primis tra questi gli agricoltori, per tentare di togliere il cacciatore dall’angolo.
La battaglia culturale nei confronti della Società per la rivalutazione del ruolo dell’attività venatoria, troppo spesso ridotta all’equazione cacciatore-distruttore, siamo nelle condizioni di promuoverla per emarginare i nostri detrattori. Consenso, ha inoltre ottenuto, la convinta volontà dell’ARCI Caccia di realizzare un percorso unitario per dare forza alla Federazione delle Associazioni Venatorie nazionali da costruire in ogni Regione e per la quale, altri, hanno troppi tentennamenti. Si potrà andare oltre con una nuova Associazione venatoria altra e diversa da quella attuale? Si avranno nuove forme di rappresentanza interpreti e sintesi dei diversi interessi di caccia?
Le condizioni per fare questa svolta ci sono, occorrerà che la FIdC abbandoni la nostalgia del vecchio e sterile modello unico del 1942 per affrontare il futuro con una nuova, democratica, ove conti il voto dell’iscritto, che parta da zero e sia completamente nuova. Per far questo è necessaria la coerenza della FIdC che, più volte ha annunciato e deciso il suo auto scioglimento e che ha il dovere di concretizzarlo e presto ai sensi del nuovo statuto dopo che da anni, i suoi organismi dirigenti nazionali deliberano a vuoto in materia.
Amarezza nei convenuti ha invece provocato la notizia che per quest’anno, causa il voto definitivo del Parlamento, i Roccoli per la cattura dei richiami vivi ad uso venatorio non saranno aperti. La speranza manifestata nella relazione fa riferimento all’Ordine del Giorno approvato in contemporanea alla Legge Comunitaria, testimonia le contraddizioni della politica e aiuta a tenere aperto quello spiraglio su cui le Associazioni, compresa l’ARCI Caccia continueranno a lavorare. E’ certo, per onestà , che rispetto allo scorso anno il Parlamento ha ancora più ristretto la possibilità di una prospettiva.
Parlando di politiche regionali l’intervento di Ezzelini ha posto l’accento sul fatto che, il Calendario Venatorio del Veneto 2015/2016 è lo stesso dell’anno scorso nonostante in Consiglio Regionale sieda colui che da decenni annuncia di essere il salvatore della caccia e ha, inoltre, sottolineato l’incoerenza di altri che oggi tacciono e che gli anni passati criticavano abbaiando alla luna. Confermiamo il nostro giudizio dia luci e ombre sul calendario e che, purtroppo, non si proietta nel futuro. L’Augurio dell’ARCI Caccia è: Consiglio Regionale nuovo, vita nuova. Allora si lavori uniti a prescindere dal passato perché, con senso di responsabilità , si migliorino le regole della caccia in Veneto; chi non ci sta, sia escluso.
La discussione finale si è concentrata sulle questioni locali e sul fatto che, nonostante a Recoaro si immaginasse di avere un’amministrazione “amica” dei cacciatori, nei Piani d’intervento del PAT Il Sindaco e l’Assessore hanno ben pensato di complicare la vita agli appassionati protetti da “Diana”. L’ARCI Caccia con le altre Associazioni, sta lavorando localmente per migliorare e far cambiare idea al Sindaco nell’interesse del territorio.
Una bella Assemblea, piena di contenuti e dialogo, anche una simpatica nota di colore. All’Assemblea dell’ARCI Caccia hanno partecipato un gruppo dell’Associazione Cacciatori Veneti – CONFAVI che sono intervenuti cercando di contestare gli inconfutabili risultati e i fatti riportati dalla relazione: la miglior risposta è stato l’allegro chiacchiericcio che ha sormontato la polemica. Se una linea politico venatoria funziona e smaschera gli insuccessi dei falsi profeti che si preoccupano del tesseramento e non della caccia e dei cacciatori, se ne facciano una ragione i demagoghi e i cantastorie che ancora si agitano nel mondo venatorio.
( 4 agosto 2015 )Arci Caccia