Arci Caccia: animalismo con trucchi da vecchi politici, ridicoli certi politici occupati nel bracconaggio elettorale.
“Ridicoli certi politici occupati a tempo pieno nel bracconaggio elettorale. Esponenti dell’Idv che parlano di sensibilità ai temi della fauna. Proprio loro. L’Idv ha fornito e fornisce politici alle istituzioni (non a costo zero) certificati di porto d’armi che sono attivi “cantori” delle peggiori proposte di legge a favore di “caccia selvaggia” sia in Parlamento sia con “scudieri” eletti nei Consigli provinciali e delegati alla caccia (ai voti di cacciatori) promettono oggi di sparare a tutto e di più”. Lo dice il presidente nazionale dell’Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, commentando le recenti polemiche apparse sulla stampa sui requisiti “che secondo alcuni dovrebbero avere i dirigenti dei parchi”.
C’è da chiedersi, spiega Veneziano, “con quale coerenza (forse per loro la parola è ignota) dall’Emilia Romagna esponenti dell’Idv intervengono a sproposito sui parchi, non per chiedere onestà e competenza ad un possibile presidente di parco o per chiedere cosa di più e meglio può fare il parco per il bene comune e nell’interesse dei cittadini ma per sentenziare su una candidatura alla presidenza che per loro dire è inaccettabile in quanto l’amministratore pubblico in questione avrebbe una licenza di caccia acquisita nel pieno rispetto della legislazione italiana. Forse non sanno che l’attività venatoria esiste nel pianeta, ed è civiltà in tutti i paesi”.
Per il presidente nazionale dell’Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, si ignora inoltre “che incarichi di presidente o direttore di un parco sono precluse a delinquenti corrotti non a chi ha la licenza di caccia. In verità neppure in Italia le leggi o i cittadini normali non hanno il problema di indagare sul privato di una persona per scoprire se praticante l’ars venandi, però oggi è tempo di elezioni e certi politici per sopravvivere in quelle poltrone fanno carte false”. Di contro, prosegue Veneziano, “invece purtroppo in alcuni paesi del mondo si vendono “battute di caccia”, si specula sulla fauna che vive nei parchi e purtroppo li si abbattono anche specie da noi protette. Vivaddio Grazie ai cacciatori in Italia questo non si fa”.
Forse, prosegue il presidente Arci Caccia, “nelle prossime dichiarazioni dei cattivi maestri di ambientalismo chiamati anche ad amministrare (forse non proprio meritandolo) una Regione all’avanguardia come l’Emilia Romagna leggeremo di liste di proscrizione per i cittadini con licenza di caccia oppure chiederanno di legiferare per dare vita all’ordine degli “untori” e poi vorranno deportare quanti non nelle loro grazie. Un pò di razzismo anti venatorio non guasta mai. Forse non arriveranno a questo”. Certo, aggiunge Veneziano, “i cittadini dell’Emilia Romagna che sanno cosa è tutelare il benessere animale non meritano tra i politici che li rappresentano nè l’ex ministro del turismo della Pdl e neppure l’assessore all’ambiente dell’Idv”.
Le “cacciatrici di voti – aggiunge Veneziano – militano in schieramenti che gli italiani possono valutare per le leggi e i comportamenti più contraddittori ed estremisti avuti: tanto è, che per fare l’europarlamentare i “Verdi” hanno scelto un cacciatore come Reinhold Messner (se verde può sparare) e poi i cacciatori sono meravigliosi purché cognati del Presidente dell’Idv forse un tempo frequentatore di riserve di caccia. I cacciatori possono presiedere le associazioni ambientaliste solo se sparatori di Casa Reale certificati magari da Birdlife (in Italia Lipu) che firma e sottoscrive patti strategici con i cacciatori italiani, ma in Europa lontano da occhi indiscreti”.
Lamentando “l’accattonaggio elettorale dei politici e dei loro portaborse”, il presidente nazionale dell’Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, aggiunge: “ci risiamo, tornano i politici di un tempo lontano che prima delle elezioni regalavano una volta la scarpa destra e poi la sinistra per essere certi di trovare i loro voti nelle urne. La vera rivoluzione civile ci sarà quando i politici saltimbanchi saranno sottoposti alla macchina della verità così non riusciranno più a mimetizzarsi nella palude delle loro contraddizioni”.
La ““sensibilità ambientale” dei mestieranti della politica sopradetti non si è palesata – conclude Veneziano – forse un certo ambientalismo fatica a vergognarsi dei suoi errori. E’ un mutismo pericoloso altro che responsabilità di gestire un parco. Gli italiani che amano convintamente l’ambiente e vogliono bene ai loro animali hanno fatto e faranno bene a non fidarsi mai degli estremismi dei politici”.
1 febbraio 2013
Arci Caccia Nazionale – Agenzia DIRE