Il Presidente dell’ARCI Caccia Christian Maffei ha scritto, in giugno, ai Presidenti delle Associazioni Venatorie riconosciute, sollecitando la non più rinviabile discussione dello Statuto di un nuovo, radicato e strutturato contenitore unico, che rappresenti tutti i cacciatori delle Associazioni Venatorie riconosciute dalla legge. Oggi, più che mai, questa è la priorità assoluta per rappresentare unitariamente gli interessi dei cacciatori anche e non solo nella campagna elettorale in corso: nei collegi, territorio per territorio e davanti ai leader dei Partiti in competizione. Serve una sola voce, “condivisa” ovunque, frutto dell’elaborazione di organismi dirigenti eletti e legittimati, riproporre vecchi schemi di sola comunicazione comune non basta più.
L’unità è richiesta a gran voce sui “social”, nei bar, nelle accoglienti armerie; luoghi di vita dei cacciatori. Di chi sarà l’irresponsabilità del boicottaggio della nostra, pubblica, iniziativa unitaria? Chi sta assumendo iniziative divisive fino a giungere ai singoli cacciatori basate sulla promozione di tessere di “predazione” degli iscritti ad altre Associazioni? Quali interessi di qualunque genere (personali o corporativi) ostacolano il percorso?
Chi, invece, si impegnerà in un dibattito costruttivo e intellettualmente onesto? Appena avremo risposte certe informeremo i cacciatori. Abbiamo letto di appelli all’unità anche di Dirigenti toscani della FIdC. Il loro ritardo non ci interessa, siamo pronti “ieri” scrive Maffei. Siamo lieti per i cacciatori tutti, se Federcaccia Toscana, magari insieme a Federcaccia dell’Emilia Romagna (fuggita dalla Fenaveri), rinnega quella cultura del “monopolio”, che ha isolato i cacciatori che, poi, ne hanno dovuto subire tutte le ricadute negative (fonte: Arci Caccia).