Come riferito da Arci Caccia, nella zona di Venezia i soliti animal-protezionisti lanciano accuse a mezzo stampa su presunte violazioni delle distanze di sicurezza da parte dei cacciatori, coinvolgendo a prescindere l’intera categoria. La sezione regionale del Veneto dell’associazione venatoria, per bocca del suo Presidente Piergiorgio Fassini, ha risposto alle ingiustificate esternazioni allarmistiche degli animalisti: “Come associazione venatoria siamo stati i primi a invitare i nostri iscritti a denunciare eventuali comportamenti scorretti.
Si sappia che non si può sparare in direzione delle case con fucili a pallini per abbattere volatili, ad almeno 150 metri. Con le case alle spalle a 100 metri. La caccia al cinghiale che si fa con le pallottole in Veneto è vietata se non in via sperimentale in una zona ristretta dei monti Lessini. Invito i protezionisti a non fare allarmismi, e a denunciare se hanno prove circostanziate delle violazioni delle normative, gli episodi alle forze dell’ordine”.