Le precisazioni del Ministero dell’Ambiente sulla conferenza Stato-Regioni avevano puntato soprattutto a chiarire l’impossibilità di una caccia indiscriminata al lupo nel nostro paese. Il piano di conservazione è stato ufficialmente approvato in sede tecnica, mentre il prossimo 2 febbraio ci sarà l’approvazione “politica”. Le stesse regioni hanno chiesto di apportare delle modifiche al testo, inoltre il Lazio è stato l’ente locale più critico in assoluto.
Questo documento prevede 22 azioni volte a garantire la convivenza tra lupi e agricoltori, in modo da tutelare gli allevatori di bestiame con recinti speciali e rimborsi. Le polemiche preventive avevano fatto riferimento a un prelievo venatorio senza limiti, in realtà si è deciso di puntare su un abbattimento controllato, cioè qualcosa di diverso dalla caccia. In pratica, sarà abbattuto un numero di lupi non superiore al 5%.
La percentuale riguarda il totale di animali in Italia e il Ministero dell’Ambiente si occuperà di approvare un apposito piano regionale. Il ministro Gian Luca Galletti ha rispedito al mittente le accuse di uccisioni di lupi, ribadendo come il problema sia serio e reale, oltre che impossibile da affrontare soltanto “con la pancia”. Le 22 azioni sono ora una realtà, quella dell’abbattimento controllato è la numero 22 e probabilmente non smetterà di far discutere nonostante questi chiarimenti.