Le associazioni venatorie romane hanno scritto al governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al commissario straordinario Angelo Ferrari. Questo è il testo della lettera firmata da Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, AnuuMigratoristi, Enalcaccia, Arci Caccia, Italcaccia ed Ente Produttori Selvaggina: “Il presente appello parte dalla premessa che il mondo venatorio, cosciente della responsabilità che la società gli attribuisce nella protezione, e gestione, della fauna selvatica è fortemente preoccupato per l’epidemia di Peste Suina Africana che ha colpito la specie cinghiale e che rischia di allargarsi agli allevamenti di suini presenti sul territorio, creando un notevole danno alla relativa filiera che rappresenta una quota importante del PIL nazionale.
A tal fine i cacciatori hanno messo a disposizione della Comunità il proprio bagaglio tecnico, e le risorse umane, su richiesta dell’Amministrazione Pubblica e del mondo agricolo per contribuire ai censimenti sulla specie, alla ricerca delle carcasse e al sostanziale contenimento nelle aree non vocate. A fronte di questa dichiarata disponibilità ci duole constatare che le Amministrazioni locali, in particolare la Regione Lazio e le ASL competenti, non offrono gli strumenti atti a rispettare i requisiti previsti dal dispositivo numero 4 del Commissario Straordinario e dare seguito alla stesura dei protocolli richiesti a gli ATC, necessari a consentire la regolare esecuzione dei piani.
Le Associazioni Venatorie romane riconosciute dalla Legge 157/92, che rappresentano un’importante percentuale dei cacciatori/cittadini della Regione, richiamano quindi l’attenzione delle autorità competenti affinché assolvano ai loro compiti, e non demandino oltre le loro competenze rischiando di protrarre ulteriormente una situazione che ha nella rapidità d’azione uno dei requisiti fondamentali per raggiungere un risultato positivo contrastando, oltretutto, gli effetti nefasti che la sovrabbondanza della specie ha sull’agricoltura, nella sicurezza stradale e nel vivere quotidiano. Con la speranza che questo appello sia accolto rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare per la salvaguardia della salute pubblica e dell’economia regionale, e nazionale“.