Maggiore sensibilizzazione
Sta girando in questi giorni – ripresa con enfasi degna di maggiori e più pressanti questioni anche da alcune testate che hanno fatto della campagna anticaccia quasi ormai l’unica ragione di vita (o di sopravvivenza?) – la notizia che l’ANICAV – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, Associazione di rappresentanza delle aziende private che operano nel settore della trasformazione del pomodoro si è rivolta a varie Associazioni Venatorie, compresa la nostra, per chiedere di sensibilizzare i cacciatori sul rischio per il comparto, e di conseguenza per i consumatori, dell’abbandono dei bossoli delle cartucce sparate nei campi di pomodoro. In merito il presidente Buconi ha assicurato il suo interessamento, ponendo però l’accento anche su altri aspetti meritevoli di riflessione.
La lettera di FIDC
Di seguito il testo della risposta del presidente Federcaccia:
“Egregio dottor De Angelis, in risposta alla vostra del 27 febbraio siamo a informarvi che abbiamo provveduto a chiedere alle nostre sezioni sul territorio di sensibilizzare i nostri iscritti sulla problematica da voi evidenziata, facendovi tuttavia presente che la legge sulla caccia prevede già l’obbligo di raccogliere i bossoli usati e non abbandonarli nell’ambiente. Tuttavia, da consumatori ci permettiamo di esprimere una certa preoccupazione di fronte alla vostra affermazione in merito all’impossibilità di rilevare corpi estranei nel prodotto destinato alla trasformazione alimentare sia in plastica che in metallo, materiali non certo legati alla realizzazione dei soli bossoli delle munizioni da caccia”.
Una soluzione condivisa
La nota prosegue: “Da frequentatori assidui delle campagne, non possiamo non rilevare come spesso entrambi siano presenti anche nelle aree coltivate nelle più disparate forme e come quindi il problema non sia ascrivibile solo alla pratica venatoria. Ovviamente non è nostra intenzione giustificare il comportamento di quanti fra i cacciatori ignorano non solo una, come detto, prescrizione di legge ma anche una normalissima pratica di buon comportamento e di rispetto evitando di abbandonare “rifiuti” nell’ambiente, ma crediamo vada rivolta la stessa richiesta di attenzione anche a tutti gli altri frequentatori delle campagne, operatori agricoli compresi. Disponibili in ogni caso a trovare una soluzione condivisa al problema, porgiamo cordiali saluti” (Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia).