Altra preoccupazione riguarda un secondo documento del Senato, il dossier numero 35 della XVII legislatura in cui si parla di smaltimento delle armi B7 confiscate dalla nuova normativa europea (nel caso in cui venisse approvata) e della necessità di monitorare i possessori. Il documento parla anche dei possessori di queste armi come possibile approvvigionamento dei terroristi, basando il tutto su studi e relazioni della Commissione Europea. Il Comitato ha smentito queste conclusioni, le quali sarebbero state stravolte e mistificate da Bruxelles.
Nel comunicato si fa anche riferimento alla Germania e al parere negativo del Parlamento in merito al bando delle armi B7. Dunque Berlino sembra rifiutare al momento la proposta, come hanno fatto anche altri paesi (ad esempio la Svezia, la Repubblica Ceca e la Polonia). Il Comitato non ha ignorato le misure ragionevoli e ponderate presenti nella revisione, in particolare i criteri unici di marcatura, la prassi standard per la disattivazione e le metodiche condivise per la tracciatura, ma non è convinta dal nucleo centrale della proposta, vale a dire l’interdizione ai cittadini europei dal possesso della maggior parte di armi civili e sportive e da caccia. Sono parecchie le domande che vengono rimarcate nella nota.
Ad esempio, ci si chiede perché dovrebbero essere disattivate le armi che sono custodite nei musei e perché si vogliono sottrarre le armi sportive e da caccia ai cittadini onesti proprio nel momento in cui la percezione generale della sicurezza è incrinata. Altro quesito fondamentale è quello che riguarda i motivi della eventuale cancellazione delle discipline sportive del tiro e della caccia (senza dimenticare la chiusura dei poligoni). L’invito rivolto è dunque quello di iscriversi al Comitato Direttiva 477 e di portare nuovi iscritti. Il Direttivo è ora pronto a incontrarsi con le direzioni delle principali associazioni di settore e con la stampa.