La Regione Sardegna ha deciso di affidare all’Università degli Studi di Sassari il censimento delle lepri e delle pernici sarde per verificare la loro consistenza e consentirne eventualmente il prelievo nella prossima stagione venatoria. Gli areali scelti sono quelli con dati pregressi di confronto per elaborare anche le condizioni di salute delle due specie. Le metodologie sono diverse a seconda dell’animale.
Per quel che riguarda infatti la lepre, ci sarà l’avvistamento al faro: in pratica saranno contati gli esemplari individuati in aree determinate mediante fari con profondità luminosa e angolatura specifiche montati sulle auto. Ovviamente l’orario scelto sarà quello notturno. Per la pernice, invece, il censimento si baserà sull’ascolto: nel periodo riproduttivo si udirà il canto da postazione fissa in modo da individuare la posizione delle coppie (l’attività si svolgerà di giorno). Non è escluso l’impiego dei cani da ferma per le stesse pernici, il tutto da concordare con l’Università sassarese e l’ENCI.
Il coinvolgimento dei cacciatori è fondamentale e saranno scelti dalle associazioni venatorie per l’opportuna formazione e l’abilitazione provinciale. L’auspicio è che il lavoro svolto in questa maniera possa giustificare il prelievo delle due specie oppure dare il via a progetti seri di ripopolamento nel caso in cui ci dovesse essere una sofferenza significatica dei selvatici censiti.