Per quel che riguarda infatti la lepre, ci sarà l’avvistamento al faro: in pratica saranno contati gli esemplari individuati in aree determinate mediante fari con profondità luminosa e angolatura specifiche montati sulle auto. Ovviamente l’orario scelto sarà quello notturno. Per la pernice, invece, il censimento si baserà sull’ascolto: nel periodo riproduttivo si udirà il canto da postazione fissa in modo da individuare la posizione delle coppie (l’attività si svolgerà di giorno). Non è escluso l’impiego dei cani da ferma per le stesse pernici, il tutto da concordare con l’Università sassarese e l’ENCI.
Il coinvolgimento dei cacciatori è fondamentale e saranno scelti dalle associazioni venatorie per l’opportuna formazione e l’abilitazione provinciale. L’auspicio è che il lavoro svolto in questa maniera possa giustificare il prelievo delle due specie oppure dare il via a progetti seri di ripopolamento nel caso in cui ci dovesse essere una sofferenza significatica dei selvatici censiti.