L’ANUUMigratoristi chiede l’Intervento del Ministro della Giustizia e del Consiglio Superiore della Magistratura.
Bergamo, 30.08.2010 – Puntuali come le bollette da pagare, ogni anno giungono i ricorsi ai TAR presentati da animalisti e ambientalisti contro qualsiasi provvedimento amministrativo che riguardi la regolamentazione dell’esercizio venatorio.
L’ANUUMigratoristi ha quindi deciso di chiedere l’intervento risolutore di questa annosa questione agli Organi competenti, indirizzando una nota al Ministro della Giustizia Angelino Alfano e al Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Avv. Michele Vietti.
Il Presidente dell’ANUUMigratoristi Marco Castellani ha sottolineato alle competenti Autorità come “i provvedimenti amministrativi in materia di esercizio venatorio sono ormai sistematicamente oggetto di ricorsi ai TAR presentati da Associazioni ed Organizzazioni animaliste ed ambientaliste che non risultano basati su alcuna oggettiva motivazione tecnico-giuridica, ma esclusivamente su interpretazioni strumentali delle complesse norme di riferimento (comunitarie, nazionali e regionali), al solo scopo di produrre intralcio, seppur momentaneo, alle normali attività per le quali detti provvedimenti erano state specificatamente approvati”.
Castellani ha quindi specificato che “i ricorrenti contano, infatti, solo sulle sospensive che vengono spesso accordate dai Giudici – tra l’altro quasi sempre senza sentire tutte le parti in causa – in attesa di poter adeguatamente approfondire le ragioni del contendere e quindi decidere nel merito delle questioni sollevate solo in un secondo tempo”.
“Ma tale meccanismo – ha ricordato Castellani – di fatto consente ai ricorrenti di perseguire i loro fini e di raggiungere i loro reali obiettivi, ossia ostacolare il normale esercizio venatorio, anche quando, come accade nella maggior parte dei casi, i Giudici interpellati poi rigettano tali ricorsi entrando nel merito. Le sospensive concesse nel frattempo, infatti, privano i soggetti interessati, in questo caso i cacciatori, della possibilità reale di svolgere l’attività regolamentata nel periodo utile opportunamente individuato dai provvedimenti sospesi e a ben poco serve poi vedere riconosciute le proprie ragioni”.
Non solo. Castellani ha anche evidenziato che questo utilizzo strumentale dei ricorsi al TAR è agevolato ed incoraggiato dal fatto che le Associazioni ed Organizzazioni ricorrenti sono esentate dal sostenere i relativi costi finanziari.
Per questi motivi l’ANUUMigratoristi ha chiesto che:
• i ricorsi presentati avverso provvedimenti amministrativi riguardanti l’esercizio dell’attività venatoria debbano necessariamente essere affrontati e risolti, sempre con il coinvolgimento di tutte le parti in causa, senza alcuna sospensiva ma in via definitiva prima che prendano avvio le attività regolamentate dalle disposizioni impugnate;
• le esenzioni dai costi relativi non vengano concesse ogni qual volta tali ricorsi vengano presentati da Associazioni “di parte” che hanno il solo fine di immotivatamente contrastare l’esercizio venatorio e riguardino attività, come la caccia, che sono invece legalmente e legislativamente riconosciute dallo Stato italiano e che interessano centinaia di migliaia di onesti cittadini cacciatori.
ANUU MIGRATORISTI