L’associazione ANUUMigratoristi ha ricordato come siano passati 40 anni dall’approvazione del funzionamento degli osservatori ornitologici e dei punti di inanellamento della Lombardia. Il via libera da parte della Giunta Regionale nel 1978 fu il risultato di un paziente lavoro, prendendo spunto dalle direttive di quello che ancora non si chiamava ISPRA. L’ANUU ha sottolineato come la Lombardia sia stata la Regione che per prima abbia capito l’importanza degli studi a sostegno della caccia.
Rileggendo oggi la delibera di quattro decenni fa si capisce come l’ente locale abbia intuito il ruolo strategico degli studi in materia, anche mediante report annuali che vengono curati in modo efficiente. La sintesi di tutto questo è stato un documento che oggi viene sfruttato come strumento prezioso per la ricerca. Tra gli spunti principali si possono ricordare l’analisi sulla provincia di Como (proprio del 1978), l’attività dell’Osservatorio Ornitologico della FEIN (Fondazione Europea Il Nibbio) di Arosio, che pochi mesi fa è riuscito a inanellare l’uccello numero 210mila.
Si è trattato di un tordo sassello e alla fine del 2017 si è superata quota 214mila esemplari. L’augurio dell’associazione è che la Lombardia possa riproporre quanto appena descritto, aprendo magari una storia nuova per quel che riguarda la gente e le tradizioni venatorie.