ANUU Migratoristi: la caccia è una risorsa sociale ed economica, “Non isoliamo chi aiuta la caccia”.
A seguito degli ultimi comunicati del Movimento politico CRCA (Civiltà Rurale Caccia Ambiente), indirizzati ad alcuni consiglieri regionali lombardi, l’Anuu Migratoristi ritiene doverose alcune riflessioni che sono dettate esclusivamente dal comune interesse venatorio. In una fase politica in cui la stessa classe dirigente è pressoché immobile nei confronti del mondo della caccia, riteniamo determinante un cambio di rotta per tornare alle origini in cui l’attività venatoria era giustamente considerata una importante risorsa sociale ed economica, un cammino non semplice ma decisivo per risollevare la caccia dal torpore in cui sembra indirizzata.
Per raggiungere questo scopo le Associazioni Venatorie giocano una partita decisiva, un ruolo sindacale di incentivo verso il mondo politico necessario per ottenere quella giusta considerazione che il cacciatore gode in ogni angolo della Comunità Europea.
In questo percorso non bastano i proclami o le accuse gratuite bensì un costante impegno tecnico che faccia la dovuta pressione sui legislatori, se è vero che la politica nazionale ed europea è lontano dalle nostre esigenze è altrettanto vero che già dal livello regionale un cambio di rotta va riconosciuto ad alcuni esponenti.
Riteniamo fuori luogo la richiesta di dimissioni al Consigliere Ligasacchi ed a quanti, fino ad ora, hanno dato la propria disponibilità ad affrontare le molteplici questioni venatorie, è paradossale criticare pesantemente chi già in passato ha dimostrato attraverso fatti concreti la propria dedizione verso l’attività venatoria con alcuni provvedimenti anche in legge apprezzati dall’interno mondo venatorio.
Con il dovuto rispetto nei confronti di chi ragiona in modo diverso dal nostro, non possiamo pensare di ottenere risultati concreti se evitiamo il confronto tecnico e chiediamo le dimissioni a quelle poche persone vicine al nostro mondo.
Se la caccia non avrà più interlocutori all’altezza in Regione Lombardia saremo i primi a proporre soluzioni alternative ma finché, attraverso il confronto, riusciremo a far le dovute pressioni tecnico-politiche a chi dovrà poi legiferare in materia venatoria riteniamo opportuno seguire questa strada, magari difficile ma senz’altro più fruttuosa nel raggiungimento del risultato finale.
E’ vero che il mondo politico dovrebbe essere in grado di risolvere i problemi venatori senza perdere tempo, altrettanto vero è che l’Associazionismo venatorio deve essere pronto a supportare tecnicamente le scelte dei legislatori per ottenere il miglior risultato finale a favore del mondo della caccia, un’ atteggiamento concreto e senza esitazione in difesa dei cacciatori che siamo orgogliosamente chiamati a tutelare.
E’ legittimo criticare le varie componenti politiche quando le promesse non vengono mantenute,ma è altrettanto deleterio rischiare di compromettere quei pochi equilibri favorevoli al nostro mondo nel bel mezzo del lavoro istituzionale che si sta svolgendo in Regione Lombardia.
Riteniamo che il mondo venatorio, invece di perdere tempo in sterili polemiche, deve finalmente inserire alcuni autorevoli rappresentanti ai vari livelli istituzionali, collocare un tecnico o politico cacciatore (a prescindere dal colore politico di appartenenza) al Ministero, in Regione, in Provincia, in Comune oppure in Europa può servire concretamente a migliorare l’attuale situazione dell’attività venatoria.
Ritorniamo attraverso il Coordinamento Unitario delle Associazioni Venatorie ad essere da stimolo al mondo politico, solo così potremo vincere anche quest’anno la battaglia sulla caccia in deroga e sui richiami vivi in attesa della ormai prossima revisione degli allegati alla Direttiva Europea.
Bergamo,21 agosto 2012
ANUU Migratoristi