A Concesio (provincia di Brescia) si è tenuta la riunione dell’assemblea regionale dell’ANUUMigratoristi della Lombardia. La Casa delle Associazioni ha ospitato questo appuntamento insieme alla riunione interregionale dei dirigenti associativi del Nord Italia: gli argomenti da discutere erano davvero molti, dalle catture dei richiami vivi alle deroghe, passando per il piano faunistico-venatorio della Lombardia, il calendario venatorio regionale e i vari database. Le valutazioni sono state rivolte, in particolare, al rapporto da instaurare con la politica regionale e alla riforma istituzionale che è ancora in corso: quest’ultimo aspetto ha creato una serie di incertezze per quel che riguarda gli ulteriori sviluppi amministrativi e operativi legati alla caccia e al settore agricolo. L’assemblea si è mostrata più che insoddisfatta per quel che concerne l’operato dell’ultimo anno della Regione Lombardia.
Una delle critiche più accese ha avuto a che fare con la mancata apertura degli impianti, le deroghe di cui non si sente più parlare e l’accettazione passiva della chiusura anticipata della stagione venatoria da parte del Consiglio dei Ministri (nonostante un calendario in vigore dal 2004). Nel complesso, poi, il piano faunistico venatorio della Lombardia è stato condiviso nei termini in cui è stato imposto, a parte qualche criticità relativa al tema delle munizioni alternative a quelle in piombo e agli appostamenti fissi.
Non hanno convinto del tutto nemmeno le misure volte a conservare alcune specie che sono ritenute in stato di conservazione non favorevole, in primis a causa della continua proposta di limitazioni alla caccia, dimenticando allo stesso tempo la tutale dei loro habitat. Una delle critiche principali ha avuto come bersaglio l’ISPRA. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale è stato “accusato” di essersi sottratto di continuo ai compiti affidati dalla legislazione di settore, come è apparso evidente dalla mancata emissione di pareri richiesti da più parti e dai consigli rilasciati a Regioni e Province, suggerimenti non richiesti ma che poi si sono trasformati in vere e proprie leggi.
Il dibattito è stato caratterizzato dalla presenza dei vari presidenti provinciali dell’associazione, tra cui Massimo Zanardelli (Brescia), Roberto Zanetti (Varese) e Massimo Colombo (Lecco), senza dimenticare la moderazione di Massimo Marracci, presidente del Comitato Esecutivo. La giornata si è conclusa con riflessioni costruttive sulla necessità che il mondo venatorio avvii una ristrutturazione profonda, altrimenti non sarà in grado di sopravvivere e soprattutto di raggiungere risultati realmente efficaci in ambito nazionale. Una piattaforma solida può essere costruita a partire dai traguardi conseguiti in Liguria nel corso degli ultimi sei mesi.
Forse anche l’ANUU si è accorta che la Legge 157/92 e la Legge 26/93 della Lombardia, visti i cambiamenti del territorio e l’aumento di alcune specie(ungulati) queste sono da modificare radicalmente, “ERA ORA” a quando una riunione del Comitato tecnico faunistico -venatorio nazionale
per incominciare almeno a gettare le basi per una nuova Legge????
un saluto