Si tratta di una restrizione imposta in seguito ai recenti incidenti avvenuti a Torino durante la visione della finale di Champions League, quando un falso allarme bomba seminò il panico e provocò il ferimento di oltre 1500 persone. La paura del terrorismo sta dunque influenzando gli organizzatori e a farne le spese è stata anche questa sagra lucana. Gli organizzatori sono stati costretti a rinunciare alla sedicesima edizione con grande rammarico, visto che i costi di gestione sono diventati insormontabile.
L’appuntamento poteva contare su circa 10mila presenze e su una notorietà allargata alle regioni vicine, al punto da essere considerato “patrimonio intangibile della Basilicata”. Libera Caccia Matera avrebbe gradito un impegno maggiore da parte dell’amministrazione, tenendo conto della convenzione di garanzia sottoscritta in precedenza.