Amici cacciatori, in un periodo particolarmente drammatico per l’economia e ancor più per i problemi relativi alla salute pubblica dei cittadini, alcuni animalisti hanno deciso di richiedere un referendum abrogativo contro la caccia. In verità le cose non stanno proprio così: nella richiesta pubblicata oggi sulla gazzetta ufficiale, gli stessi chiedono di abrogare la legge 157/92, che come ben sappiamo è una norma che, in primis, tutela la fauna selvatica e, in seconda battuta, regolamenta l’esercizio venatorio con modalità che, per tempi e specie cacciabili, sono sicuramente fra le più severe e restrittive dell’intera UE. Che la legge 157 sia una legge vetusta che dopo quasi trenta anni vada cambiata, è una questione assolutamente indiscutibile e sulla quale siamo tutti d’accordo.
Ovviamente, però, questa operazione va realizzata nei modi e nei tempi dovuti e sulla base delle richieste del mondo venatorio; questo sia chiaro. Soprattutto non può aver luogo sulla base di spinte meramente ideologiche che appaiono del tutto fuori luogo per la grave situazione e immotivate dal punto di vista tecnico-scientifico. Bisogna infine ribadire, con la massima fermezza, che l’associazionismo venatorio, riunito nella Cabina di Regia, è quanto mai coeso e propositivo, pur con le stesse differenze che si registrano nel mondo sindacale, e prende le distanze dall’atteggiamento catastrofistico di alcune marginali componenti associative che, professandosi come paladine della categoria, si limitano a sfornare slogan allarmistici del tutto fuorvianti.
Come Libera Caccia, in stretta collaborazione con la Cabina di Regia del mondo venatorio italiano, vigileremo attentamente sugli sviluppi della situazione, ammesso che gli animalisti riescano nell’intento di raccogliere le firme necessarie in così poco tempo e in un periodo in cui, per la sempre più grave emergenza sanitaria, sono rigorosamente sconsigliati o vietati assembramenti e spostamenti immotivati. Assicurandovi che sarete tutti tempestivamente aggiornati, colgo l’occasione per salutarvi unitamene alle vostre famiglie (Paolo Sparvoli, presidente ANLC).