L’Associazione Nazionale Libera Caccia Umbria sulla questione raggruppamento degli Ambiti Territoriali di Caccia regionali, “per ora no….. la palla passa ai commissari”.
Accantonata per il momento la proposta in embrione di un unico ATC di “nomina politica” e di cinque UOT (Unità Operative Territoriali) a “tariffa da stabilire” sottoposta recentemente al parere delle Associazioni Venatorie dall’Assessore Cecchini e che non ha riscosso alcun consenso da parte di Libera Caccia, lo stesso Assessore si è fatta promotrice di una proposta di legge in tema di “Disposizioni in tema di Ambiti Territoriali di Caccia – adozione”, che ha saltato questa volta a piè pari la Consulta Faunistico Venatoria e sarà discussa fra breve in Consiglio Regionale.
Due articoli e cinque comma per adeguarsi alle “linee programmatiche del governo in materia di revisione dei costi degli apparati amministrativi pubblici e di semplificazione degli organismi di amministrazione” e per “avviare una procedura di rimodulazione organica delle strutture di gestione degli ambiti territoriali di caccia con l’obiettivo primario del contenimento della spesa attraverso la riduzione dei relativi organi direttivi”.
“La revisione (rimarca la relazione al disegno di legge) dovrà inoltre prendere atto ed adeguarsi agli scenari che si configureranno a seguito degli atti assunti dal Governo in merito alla riorganizzazione territoriale delle Amministrazioni Provinciali ed alla conseguente ridistribuzione delle deleghe in materia di gestione faunistico venatoria”.
Sorvolando per il momento sul metodo “non partecipato” dell’Atto (non è la prima volta che la Giunta segue tale metodo), condividendo lo spirito del contenimento della spesa degli ATC (che non ha prodotto alcun risultato significativo a vantaggio del mondo venatorio) e azzardando ipotesi di mancata conversione in legge del Decreto di soppressione delle Province, ci chiediamo come sia possibile liquidare casino francais sans telechargement l’argomento Ambiti Territoriali di Caccia prossimi finalmente alla fine del mandato con due stringati articoli e cinque comma.
La proposta di legge (n° 1358 del 5 novembre) affiderà per non più di 12 mesi la necessaria “ricostruzione” dell’attuale mala gestione di fauna e territorio in capo a un Commissario di nomina “politica” per ciascun ATC, coadiuvato dai Collegi dei Revisori dei Conti attualmente in carica alla data di entrata in vigore della legge, in attesa della complicata riorganizzazione territoriale delle Amministrazioni Provinciali.
Ai Commissari spetterà un compenso stabilito con proprio Decreto di nomina dal Presidente della Giunta Regionale, deliberato dalla Giunta stessa. Nel progetto di legge non c’è traccia dei criteri per la scelta dei Commissari, delle necessarie competenze specifiche in tema di gestione di fauna e territorio e dei poteri a loro assegnati e questa “confusione” normativa ci preoccupa alquanto.
Se con la precedente e accantonata proposta di ATC unico si era già aperta (permetteteci un po’ d’ironia) la “caccia” al Megapresidente di nomina politica, ora con l’attuale proposta di legge la “battuta” si allarga a stanare i 3 Commissari sempre di nomina politica che gestiranno dal 17 gennaio 2013 l’ATC 1, dal 4 febbraio 2013 l’ATC 2 e dal 14 luglio 2013 l’ATC 3.
Facendo un po’ di conti in tasca alla riforma temporanea, fra il collocamento a riposo dei componenti i Comitati degli ATC, la disdetta dei contratti di locazione delle sedi, la diversa collocazione del personale e altre spesucce varie, il risparmio ammonterebbe a non meno di 500 mila euro (a patto che ai Commissari non venga elargito un compenso da Consigliere Regionale), che potrebbero essere razionalmente investiti per una corretta e seria gestione del territorio ai fini della produzione della selvaggina da immettere sul territorio, decretando la fine degli acquisti di fauna di allevamento.
Per la gestione “commissariale” basterebbero allora i soli proventi derivanti dalle tasse di concessione versate dai cacciatori e la conseguente cancellazione delle diversificate quote di iscrizione agli Ambiti.
Auspicando che nessuno dei tre attuali Presidenti degli ATC, prossimi alla fine dei dodici lunghi anni di mandato, sia investito della carica di “Commissario” o riciclato in altro incarico (che riforma sarebbe!!!), ci permettiamo di avanzare (sempre con delicata ironia) alcune candidature per assolvere con rigore, inflessibilità e imparzialità a un così gravoso compito istituzionale: i famosi e incorruttibili Commissari Montalbano, Maigret e Manara.
29 novembre 2012
Ufficio Stampa ANLC Umbria