A.N.L.C. denuncia l’insipienza del servizio, oltremodo “di parte” di Edoardo Stoppa, “Il Fratello degli animali”, trasmesso ieri sera da Striscia la Notizia in occasione dell’apertura della stagione venatoria.
Gli amici degli animali o meglio, gli ANTICACCIA MEDIATICI, hanno colpito ancora!!! Con un servizio infarcito di banalità, luoghi comuni, immagini artatamente costruite e condito con una buona dose di cialtroneria, è ripartita la solita battaglia animalista “anticaccia” di Striscia la Notizia, che è sempre attenta a blandire gli amici degli “uccellini” mettendo sistematicamente alla gogna mediatica tanti onestissimi e integerrimi cittadini che hanno solo la “colpa” di avere un’altra concezione della vita e della natura e di esercitare un’attività agreste riconosciuta dalla Costituzione e da più di una Direttiva Comunitaria: la CACCIA.
Ma se è assolutamente lecito essere eticamente contro la caccia, a patto però che non si sfoci nella menzogna, non altrettanto lecita e legittima è la disinformazione e il disprezzo per ciò che è legalmente regolamentato da leggi dello Stato e scientificamente sostenibile come la caccia moderna.
In effetti ciò che non possiamo tollerare, al di là della ridicola sceneggiata della “manciata” di pallini raccolti in terra dal giornalista (?), è la grossolana e voluta ignoranza del valore scientifico e sociale che oggi la caccia riveste (in tutta Europa) nella gestione globale dell’ambiente e della fauna selvatica.
Altrettanto intollerabile infine è l’ostinazione con cui si continua a descrivere la caccia italiana, dipinta come una sorta di Far West senza regole, ben sapendo invece che l’attività venatoria è regolata da norme severissime e sottoposta a controlli rigorosi che impedirebbero sicuramente ai troppi “predicatori televisivi” di conseguire il porto d’armi per uso venatorio.
La Libera caccia, nel denunciare la totale insipienza del servizio televisivo (peraltro ampiamente dimostrata, ripetiamo, dalla manciata di pallini raccolti artatamente da terra) rispedisce al mittente le accuse demagogiche e infondate in esso contenute, ribadisce con forza la correttezza e l’integrità morale dei cacciatori italiani (che tuteleremo in tutte le sedi opportune), che non possono MAI e in NESSUN CASO essere paragonati a quei pochi criminali bracconieri senza regole, che macchiano l’immagine della nostra categoria e vanno perseguiti con la massima severità possibile.
Fonte: A.N.L.C.