Il problema riguarda la necessità per ogni cacciatore di dover possedere la propria autorizzazione certificata. Con l’ampliamento del territorio del Parco del Monviso stabilito per legge nel 2009 e le disposizioni della legge quadro sulle Aree Protette del 1991 – che vieta qualunque attività che possa compromettere la salvaguardia delle stesse e l’introduzione nell’area di armi, esplosivi e dispositivi di cattura senza previa autorizzazione – viene a crearsi l’eventualità che esistano aree in cui la caccia non è vietata sostanzialmente irraggiungibili senza l’autorizzazione.
I cacciatori di Oncino, Crissolo e Paesana – per esempio – risultano impossibilitati a raggiungere un’armeria perché obbligati a percorrere un tratto di SP. I due enti intendono quindi raccogliere il consenso degli interessati per sottoporlo poi all’attenzione della Regione Piemonte.