Ecco come ANLC ha commentato la presa di posizione: “Peccato che un “cervello” così, un professore giovanissimo e già affermato in campo mondiale, un uomo di grande preparazione sui temi della povertà, delle politiche sociali e sanitarie, e dello sviluppo locale, si sia buttato anima e corpo contro la caccia.
Eppure, uno studioso come lui, che conosce le politiche sociali ed ha a cuore lo sviluppo locale, dovrebbe sapere qual è il ruolo fondamentale – sociale, economico e scientifico – che la caccia svolge proprio nelle realtà locali più marginali; quelle agro-silvo-pastorali notoriamente più svantaggiate e meno industrializzate. «Andrò avanti con ogni mezzo – dice – e per fermarmi dovrete spararmi per davvero»! No, caro professore, noi non siamo né assassini né terroristi, e per fermarla, come si usa fare nei paesi civili e democratici, basterà non votarla. Tutto qui”.