Andrea Zanoni, un grande e illuminato politico di sinistra, di quella sinistra sempre più impreparata e alla rincorsa di facili consensi nella palude animalista, ha avuto una grande pensata: “targare” con matricole enormi, stampate sulle pettorine obbligatorie, ogni cacciatore per consentire la sua identificazione in caso di incidenti e scoraggiare comportamenti illeciti. Ecco fatto, una volta i tatuaggi li facevano sulle braccia degli ebrei, oggi il Partito Democratico, che evidentemente dimentica (o ignora) il grande valore ambientalista della caccia moderna e la straordinaria valenza sociale e popolare che essa riveste nel nostro Paese, dove l’attività venatoria non è una cosa da proprietari terrieri e da “signori”, ma una pratica possibile per tutti, specie per le classi meno abbienti, propone di marchiare come un pericoloso galeotto ogni cacciatore.
Chissà, forse la prossima proposta potrebbe essere quella di un bel tatuaggio in fronte: “Cacciatore N° ____”, per poter rapidamente evidenziare tutti noi criminali non solo in campagna ma allo stadio, in chiesa, lungo un viale, sulla spiaggia o in un bar. E tutto questo, mentre in Italia non si riesce a varare una legge piccola piccola, come quella che dovrebbe obbligare tutti frequentatori di boschi e campagne (fungaioli, raccoglitori di asparagi, cicoria e frutti vari ma anche avventurosi escursionisti) ad indossare un semplicissimo giubbetto ad alta visibilità, ma senza numero di targa, come facciamo noi che siamo dei criminali pericolosissimi.
Mi resta davvero difficile – e così è sicuramente per tutti i cacciatori italiani – comprendere le vere motivazioni di una simile vergognosa proposta che criminalizza e discrimina in maniera intollerabile dei cittadini che sono già i più controllati di tutta la nazione. Se questo fosse l’andazzo, bisognerebbe chiedersi quando verranno targati i giubbetti dei motociclisti, dei diportisti, degli sciatori, dei ciclisti domenicali, per consentire la loro identificazione in caso di incidenti e per scoraggiare i loro comportamenti illeciti?
Ci auguriamo davvero che l’idea antistorica, antisociale, ridicola, e offensiva del consigliere regionale venga stigmatizzata dall’intero PD e cestinata come una bizzarra battuta da osteria, buttata là magari dopo una abbondante libagione di prosecco. Se ciò non avvenisse, speriamo che i cacciatori-elettori italiani abbiano almeno buona memoria (Fonte: Associazione Nazionale Libera Caccia).