L’azione congiunta animal-ambientalista
Con una lettera congiunta al Commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevičius e alla Direzione generale Ambiente della Commissione europea, le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e WWF Italia hanno trasmesso una denuncia “orizzontale” per violazione, da parte dell’Italia, della direttiva Uccelli in materia di caccia e, inoltre, del Regolamento 2021/57 della Commissione europea sul divieto di utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide. “Nonostante i numerosi contenziosi comunitari in materia venatoria – dichiarano le associazioni – che hanno condotto a procedure di infrazione, condanne della Corte di Giustizia, adeguamenti normativi, nuove procedure e indagini Pilot, l’Italia continua a violare, di diritto e di fatto, la direttiva Uccelli specialmente negli ambiti per i quali ha ricevuto dei chiari alert da parte delle istituzioni europee”.
Pareri e prescrizioni
È il caso della caccia all’avifauna in periodo di migrazione prenuziale, una fase biologica di estrema importanza per la conservazione di specie e popolazioni, nella quale, non a caso, l’attività venatoria è rigorosamente vietata. Ciononostante, da anni i calendari venatori continuano a consentire la caccia agli uccelli in questi periodi, disattendendo le norme, i pareri dell’Ispra e le prescrizioni europee. Uguale il caso della caccia esercitata su specie in stato di conservazione sfavorevole in assenza di adeguati piani di gestione o in presenza di piani di gestione inefficacemente applicati, come nel caso dell’allodola, della tortora selvatica e della coturnice, i cui piani sono del tutto inattuati se non nelle parti che consentono il prelievo delle specie.
La situazione del bracconaggio
Viene ritenuta drammatica, inoltre, la situazione del bracconaggio, con il fallimento pressoché totale del Piano nazionale per fermare i criminali, la cui approvazione aveva portato ad archiviare l’inchiesta aperta dalla Commissione europea, e il susseguirsi di gravi atti di bracconaggio, dei quali abbiamo dato notizia alle autorità europee. “La mole e la qualità delle infrazioni commesse dall’Italia al diritto europeo – proseguono Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e WWF Italia – sono tali da rendere inevitabile l’apertura di una nuova procedura di infrazione complessiva contro un regime di caccia, quale quello italiano, macroscopicamente e strutturalmente illegale e, purtroppo, favorito dall’accondiscendenza di molte amministrazioni, nazionali e regionali”.