Richiesta annullata
Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Umbria (Sezione Prima) si è pronunciato giudicando in parte improcedibile (quanto alla preapertura della caccia alla tortora) e per il resto respingendo la richiesta di annullamento del Calendario Venatorio regionale 2024-2025 e le delibere collegate proposto da LIPU, WWF, ENPA e dalla Lega nazionale per la difesa del cane, nei confronti della Regione Umbria e dell’Ambito territoriale di caccia A.T.C. Perugia 1 e che ha visto l’intervento ad opponendum anche della Federazione Italiana della Caccia nazionale e di Federcaccia Umbra. Dalla lettura della Sentenza emessa quest’oggi a seguito della Camera di Consiglio del giorno 24 settembre scorso, emergono e sono di assoluto rilievo due passaggi con i quali il TAR motiva la sua decisione.
Key Concepts
Il primo è che i ricorsi avverso i calendari venatori non possono semplicemente limitarsi a richiamare il parere dell’ISPRA, che è opinabile, ma devono contenere specifiche censure in ordine a tutte le motivazioni assunte dalla Regione. Con il secondo, finalmente è stato riconosciuto che i K.C. italiani 2021 non sono giuridicamente vincolanti e gli elementi istruttori assunti dall’ISPRA per rendere i propri pareri possono essere superati dalla Regione facendo riferimento ad altre fonti di informazione scientifica più recenti e ai dati che costituiscono la citizen science, tra i quali si annoverano anche quanto prodotto attraverso il lavoro compiuto dall’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia. “Non posso che plaudire al buon risultato riportato davanti al TAR dell’Umbria. Ancora una volta e non è la sola anche in questa stagione e relativa tornata di ricorsi e decisioni dei Tribunali Amministrativi, più di una corte ha riconosciuto la fondata potestà delle Regioni di distaccarsi da quelli che sono solo pareri dell’ISPRA e la validità dei risultati provenienti dagli studi e dalle ricerche portate avanti con sempre maggior impegno dal nostro Ufficio” ha commentato il Presidente Nazionale di Federazione Italiana della Caccia Massimo Buconi.
Impegno sottovalutato
“Per la Federazione, che tanto investe in termini sia economici che umani sul piano tecnico scientifico e legale costituendosi – spesso unica associazione venatoria – al fianco delle Regioni è la miglior prova, ce ne fosse bisogno, della bontà delle proprie scelte e riconoscimento per il lavoro svolto. Un ringraziamento, dovuto ma sentito, va all’avvocato Alberto Maria Bruni e al dottor Michele Sorrenti e attraverso loro a quanti si impegnano e operano duramente per ottenere questi risultati. Risultati come questo odierno sono di stimolo e sprone per fare ancor più e meglio e insieme costituiscono la risposta a quanti sottovalutano l’impegno di Federcaccia e il ruolo delle Associazioni venatorie a tutela e difesa della caccia e dei cacciatori” ha concluso il Presidente Buconi (fonte: FIDC).