Nulla di nuovo per Super Mario Sapiens. Ancora una volta si usa il servizio pubblico, pagato con le tasse dei cittadini per una bassa azione di propaganda. Numeri di comodo, snocciolati senza citare alcuna fonte, sempre che ce ne sia una. Inesatti, quando si parla del numero dei cacciatori, ridicoli, quando si attribuisce ad ogni cacciatore un carniere annuale di più di 700 animali. Si parla di bracconaggio senza nessun riferimento al grande lavoro svolto dai cacciatori nella prevenzione e nel contrasto a questa pratica illegale. Arci Caccia è fiera di aver lavorato, con l’allora CFS e tutto l’associazionismo, nella campagna per il contrasto delle uccisioni dei falchi pecchiaioli sullo Stretto di Messina; iniziativa che vide fianco a fianco la nostra associazione guidata da Carlo Fermariello e la Lipu di Mario Pastore.
Così come andiamo fieri del nostro contributo dato alla nascita della legge sui parchi, la 394/91 e della legge sulla Tutela della Fauna, la 157/92. Ma una, su tutte delle affermazioni di Tozzi, ci ha lasciato particolarmente indignati: quella secondo cui, nelle opinioni di questo signore, i cacciatori avrebbero problemi psicologici, che alimenterebbero in loro la voglia di uccidere per divertimento. I cacciatori svolgono una attività perfettamente legale e consentita dalla legge, rigidamente normata e perfettamente sostenibile, sono persone oneste e meritano rispetto.
Soprattutto quando a salire sul pulpito è un personaggio che, al di là della facciata buonista, vegetariana (ammesso che sia un pregio) e di impegno per il bene comune, come tutti gli integralisti ed i fondamentalisti, non esita ad augurare morte violenta alle persone. I più si ricorderanno dello scontro con l’allora Presidente Arci Caccia Osvaldo Veneziano a cui, in diretta radiofonica, fu augurato da Tozzi di morire a causa di una “palla in testa”. A questa persona va il nostro massimo biasimo, in attesa di azioni più concrete (fonte: Arci Caccia).