La complessa tematica dei danni agricoli causati dagli animali selvatici è stata portata all’attenzione del prefetto di Novara Pasquale Gioffrè. «È stato ottenuto un impegno per fare il possibile nell’organizzare un incontro con la Provincia di Novara e con i carabinieri forestali affinché il piano di contenimento dei cinghiali venga reso operativo e messo in atto concretamente», dicono la presidente di Coldiretti Novara-Vco Sara Baudo e il direttore Francesca Toscani. Baudo sottolinea che «il problema dei selvatici, e in particolare dei cinghiali, nella provincia di Novara ha assunto proporzioni preoccupanti. Al prefetto abbiamo ribadito che non si tratta solo di continui danni alle aziende, raccolti rovinati e rimborsi inottenibili, ma un problema di sicurezza e di salute pubblica. Da tempo questi animali si avvicinano senza paura ai centri abitati e attraversano strade anche molto frequentate, causando gravi incidenti».
Tra gli elementi che destano le maggiori preoccupazioni l’assume la peste suina: «La malattia virale che colpisce suini e cinghiali – dicono da Coldiretti – è già presente in Nord Europa. Gli ungulati possono essere un veicolo di contagio per infettare i suini allevati». Il presidente dell’Atc, Ambito territoriale di caccia, Filippo Caccia: «Sono bastate tre uscite dei selecontrollori nei giorni scorsi per catturare trenta animali sia maschi che femmine. La Regione ha finalmente raccolto le nostre richieste, concedendo l’abbattimento di tutte le classi, comprese le femmine adulte e soprattutto incrementando l’orario dopo il tramonto di circa 30 minuti.
È un cambio di passo importante. Daremo risposte al problema dei daini sollevato da Confagricoltura e Cia, acquistando le reti anti-intrusione oltre a modificare il regolamento selettivo così da impiegare la sola caccia di selezione abbinata ai piani di prelievo programmato, senza rendere necessaria una nuova campagna straordinaria delle catture» (La Stampa).