L’Allodola appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Alaudidae; si tratta di uccelli legati soprattutto ad ambienti aperti, terricoli e primariamente insettivori. L’allodola è un uccello di piccola taglia, lungo circa 17 cm. Le parti superiori sono di colore bruno, fittamente striate di nero; inferiormente è bianco-fulva con larghe strie sul petto. La coda, piuttosto lunga, ha le timoniere esterne biancastre. L’allodola può mostrare una cresta sul capo, ma notevolmente più corta smussata rispetto a quella della Cappellaccia, specie simile nell’aspetto. Non presenta differenze di piumaggio tra i sessi. L’Allodola cammina in posizione leggermente accucciata, mentre il volo è forte e dolcemente ondulante, con alternanza di battiti e periodi ad ali chiuse; durante il volo nuziale volteggia e fa il cosiddetto “spirito santo”: è in grado di volare stando sul posto, anche a molti metri dal suolo, cantando molto insistentemente. L’allodola presenta una notevole varietà di richiami, mentre il canto è in tono piuttosto acuto e potente, eseguito perlopiù in volo e solo occasionalmente a terra o su un appoggio.
ALLODOLA: Habitat e zone di diffusione
L’Allodola frequenta anche aree con climi più freddi rispetto agli altri Alaudidi, che vanno dalle fasce temperate a quelle boreali, costruendo nidi sia in zone aride sia in quelle più umide; pertanto in questo gruppo è la specie a maggiore diffusione. In genere l’allodola nidifica a livello del terreno in habitat aperti naturali ma non disdegna anche coltivazioni basse, persino in presenza di superfici artificiali legate alla presenza antropica. La dieta dell’allodola, durante la stagione riproduttiva, è composta in prevalenza da Coleotteri, mentre i nidiacei sono alimentati con larve di Lepidotteri o ragni. L’Allodola nidifica in Europa, Asia e nord-Africa. I contingenti dell’Europa centro-occidentale e meridionale sono perlopiù residenti, con erratismi verticali; sono invece migratrici le popolazioni settentrionali e quelle centro e nord-asiatiche. L’Allodola sverna nelle regioni dell’Europa meridionale (Italia compresa) e in Africa; anche nei quartieri di svernamento la si incontra soprattutto negli spazi aperti e nei coltivi. In Italia l’allodola nidifica su tutto il territorio nazionale, con vaste assenze soltanto nella zona del Tavoliere delle Puglie e in Sicilia; le popolazioni settentrionali sono prevalentemente migratrici, quelle meridionali quasi completamente sedentarie. Nei quartieri di svernamento dell’Italia settentrionale si ritrovano in particolare contingenti provenienti dai Paesi dell’Europa del nord (soprattutto Scandinavia e Paesi baltici) e dell’est; sono inoltre presenti individui che giungono dalle aree riproduttive alpine e residenti locali (Fornasari et al., 1992).
ALLODOLA: Dimensione e andamento delle popolazioni
In Europa nidificano all’incirca 30.000.000 di coppie di allodole, considerate in forte diminuzione. La popolazione della allodola nidificante italiana, anch’essa in calo, è stimata in 500.000-1.000.000 di coppie. In Lombardia si valuta una popolazione nidificante di allodole è di poco superiore alle 70.000 coppie, mentre la stima di quella svernante supera i 175.000 individui. Le popolazioni della specie in tutto il continente europeo stanno subendo un generale e costante declino, imputabile principalmente all’intensificazione delle pratiche agricole (Tucker & Heath, 1994).
ALLODOLA: Conservazione e gestione
Le cause del citato decremento numerico delle Allodole, soprattutto in Europa occidentale, sono (Tucker & Heath, 1994): l’espansione di monocolture a carattere intensivo, che creano un paesaggio senza elementi di diversificazione (es. filari o boschetti), non in grado quindi di sostenere comunità pregiate (O’Connors & Shrubb, 1986); il cambiamento nelle abitudini di semina (da primaverile ad autunnale), che priva la specie degli approvvigionamenti invernali di semi negli incolti; infine, l’eccessivo utilizzo di fertilizzanti e pesticidi (insetticidi ed erbicidi) che causano rispettivamente la perdita di habitat idoneo alla nidificazione e di risorse alimentari per le allodole. Come misure di gestione adeguate sarebbero perciò auspicabili colture di tipo estensivo, la permanenza delle stoppie nei campi nel corso della stagione invernale e un uso ridotto e razionale di sostanze chimiche nelle pratiche agricole.
La beccaccia, con il suo piumaggio mimetico, si confonde perfettamente nel sottobosco autunnale. Questo straordinario adattamento le garantisce protezione dai predatori durante le fasi di migrazione. La beccaccia (Scolopax rusticola), spesso definita la "regina del bosco", è uno degli uccelli...
__fg_link_0__ per le minori dimensioni, il corpo di forma più tozza gli arti posteriori più lunghi degli anteriori. Il colore del mantello va da sabbia a grigio-bruno scuro; il dorso è tendente al rossastro, l’addome e la parte inferiore della...
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