Allergie alimentari nel cane da caccia: Negli ultimi anni, in concomitanza con l’aumento delle allergie umane, si è verificato anche un preoccupante aumento delle allergie e delle intolleranze negli animali, sia domestici che da caccia.
Secondo una rivista americana dedicata all’educazione degli animali, circa il 10% di tutte le allergie diagnosticate nella popolazione canina è di origine alimentare. Le cause biologiche di queste allergie non sono ancora del tutto note, mentre i sintomi con cui le stesse si manifestano sono ben conosciuti dalla medicina veterinaria e dal proprietario del cane che ne è colpito. L’animale, infatti, a seguito di una reazione avversa ad alcuni alimenti o a delle sostanze in essi contenute, può manifestare prurito, eritema, caduta del pelo e disturbi gastrointestinali. Durante i sintomi, il cane può grattarsi più volte al giorno, fino a provocarsi delle ferite e dei morsi nelle zone colpite dal prurito.
Se l’allergia si manifesta con disturbi gastrointestinali, il cane può accusare diarrea o defecare più volte al giorno. Un cane sano deve defecare una volta e mezza al giorno, mentre, nel cane allergico, le defecazioni possono anche essere superiori alle tre volte al giorno.
Un’allergia alimentare può compromettere non solo le prestazioni venatorie dell’animale, ma anche alcuni preziosi organi usati per individuare la preda.
E’ stato, infatti, riscontrato che le allergie alimentari provocano un aumento delle infezioni nell’orecchio del cane, con conseguente diminuzione della sua capacità uditiva. In campo veterinario( ma anche nella scienza medica in generale) si tende a operare una distinzione tra allergie e intolleranze alimentari. Le prime sono causate da un’avversa reazione immunitaria dell’organismo, che tenta di eliminare la sostanza a cui è allergico producendo un numero abnorme di anticorpi. Le seconde sono dei fenomeni di intolleranza a determinati cibi o additivi contenuti nei cibi, ma senza reazioni immunitarie. I sintomi delle intolleranze alimentari sono fastidiosi e spesso simili alle allergie, ecco perché, nei cani, si tende spesso a parlare di reazioni alimentari avverse, indicate con la sigla RAV. Le RAV colpiscono qualsiasi cane, con prevalenza nelle seguenti razze: Labrador, Golden Retriever, Boxer, Cocker Spaniel, Westhighland, White Terrier, Setter Irlandese, Dalmata, Pastore Tedesco e incroci. La maggiore incidenza delle allergie e delle intolleranze alimentari è stata riscontrata nei cani di età compresa tra i due e i sei anni di età. A volte, l’esordio delle stesse è estremamente precoce e può interessare anche i cani con appena cinque mesi di vita o quelli più anziani. Nel cane da caccia è possibile prevenire le allergie e le intolleranze alimentari curando per tempo le parassitosi intestinali. I batteri patogeni dell’intestino possono, infatti, predisporre l’animale allo sviluppo di reazioni avverse agli alimenti.
Esistono anche situazioni in cui è impossibile prevedere il rischio di un’allergia o di un’intolleranza alimentare, perché queste patologie possono manifestarsi anche all’improvviso e in cani apparentemente sani e nutriti con alimenti che in precedenza non hanno causato alcun disturbo. Nel campo delle intolleranze si è visto che queste possono manifestarsi in cani alimentati con abbondanti quantità di un determinato alimento. E’ il caso, ad esempio, dell’intolleranza al lattosio, lo zucchero presente nel latte e causa di intolleranza in molti cuccioli alimentati in maniera abnorme con il latte vaccino. La maggior parte delle allergie e delle intolleranze alimentari nei cani da caccia adulti è, invece, causata dagli alimenti proteici, specie dalle carni rosse. Tutti sanno che l’alimentazione proteica è molto importante per rafforzare la struttura muscolo scheletrica del cane da lavoro. In questo tipo di cane, infatti, la razione giornaliera di proteine viene aumentata in proporzione allo sforzo fisico che l’animale dovrà sopportare durante l’attività venatoria. In genere, gli alimenti che possono causare intolleranza nel cane da caccia sono la carne bovina, il pollo, il pesce, il latte, le uova, la soia, il frumento, il mais e il riso. Recentemente si è scoperto che anche la carne di agnello può causare allergia e intolleranza nel cane. Il fatto è, di per sé, preoccupante, visto che in passato i cani non hanno mai manifestato segni di allergia alla carne ovina. Anche se è possibile sottoporre il cane a test sierologici ( esami del sangue), questi non consentono di individuare in maniera affidabile gli alimenti o le sostanze responsabili delle reazioni avverse.
Alcuni laboratori veterinari hanno messo a punto dei test che mettono a contatto il pelo del cane con una serie di alimenti che potrebbero causare allergia.
Secondo i veterinari, però, al momento, l’unico test, ma anche l’unica terapia per individuare e contrastare le allergie alimentari nel cane da caccia è la dieta ad esclusione o ad eliminazione. Con questa dieta si eliminano gradualmente, e a rotazione, alcune carni che potrebbero causare allergia, fino a individuare quelle responsabili del disturbo. Nei cani da caccia allergici alle proteine della carne rossa si può integrare la quota proteica ricorrendo ad altri tipi di carne, come quella di tacchino, cervo e pesce. Negli Stati Uniti, ad esempio, i cani colpiti da allergie alle carni rosse vengono alimentati con una dieta proteica alternativa a base di carne di canguro. La dieta ad eliminazione per il cane allergico va prescritta dal veterinario e dura da sei a otto settimane.
Gli alimenti che compongono la dieta ad esclusione possono essere preparati in maniera casalinga o tramite miscele “ipoallergeniche ” vendute nei negozi di alimenti per animali.
Le diete commerciali maggiormente utilizzate per i cani allergici sono: /d Hill’s, z/d Hill’s, Hypoallergenic Royal Canin, HA Purina, LB Dermatosis Eukanuba, Solo Quaglia ICF, Venice and Potato Baubon, Fish and Potato Baubon. La dieta con preparazioni commerciali è a base di alimenti allergenici trattati in modo da non poter causare reazioni avverse. Questa dieta è più pratica rispetto a quella casalinga, ma meno affidabile ai fini dell’individuazione del cibo che scatena allergia. La dieta casalinga si compone, invece, di accoppiamenti di due cibi, proteine e fonti di zucchero, che il cane non ha mai consumato. Gli accoppiamenti alimentari possono comprendere cavallo + patate o cervo + patate o maiale + patate. Con questa alimentazione si rischia però di causare delle carenze alimentari nel cane. In tal caso è preferibile ricorrere alle diete commerciali, certamente più bilanciate dal punto di vista proteico, vitaminico e minerale e spesso utili nel favorire la scomparsa dei sintomi da intolleranza. Per alleviare i disturbi dell’allergia in attesa che la dieta faccia effetto, si può ricorrere ad antistaminici o a bagni dermoprotettivi per il prurito, ad antibiotici per le infezioni e ad integratori a base di zinco o di grassi Omega 3 e 6 ad azione antinfiammatoria.