La Regione Sardegna ha lanciato nuovamente l’allarme in merito alla presenza del parassita che provoca la trichinellosi nell’isola dopo il ritrovamento di una volpe infetta nelle campagne di Orgosolo, in provincia di Nuoro. Si tratta dunque di una minaccia seria per la salute pubblica, come accertato dagli esami condotti sull’animale investito. Come riferito dall’Istituto Zooprofilattico Sanitario, è già il secondo caso nel giro di appena quattro mesi (il precedente risale all’11 luglio), con la zona che è circoscritta ai territori tra Oliena e Nuoro.
C’è il rischio che il parassita colpisca l’uomo in seguito al consumo di carni provenienti da allevamenti irregolari e macellazioni clandestine per quel che riguarda i suini. L’invito ai cittadini sardi è stato quello di scegliere soltanto carni di allevamenti certificati: la trichinellosi può essere mortale per l’uomo, il quale si infetta proprio per il consumo alimentare di salsicce e prosciutti contaminati.
Il ruolo dei cacciatori è fondamentali, in quanto sono chiamati a segnalare qualsiasi animale sospetto, in primis volpi e cinghiali. Le macellazioni domestiche sono autorizzate dalla legge, ma sempre alla presenza di un veterinario che vada ad attestare la salubrità delle carni. Il parassita è presente in Sardegna dal 2005 e i primi focolai provocarono il ricovero in ospedale di 19 persone.