Roberto Paccher, presidente del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige, è intervenuto nel corso di un incontro con il Questore di Trento e il consigliere provinciale Ivano Job. Si è parlato della normativa sulla licenza di caccia, dopo una serie di sollecitazioni da parte del mondo venatorio. La legge è nuova e bisogna capire come verrà applicata nello specifico. Secondo lo stesso Paccher, nel solo Trentino sono 600-700 le licenze a rischio, anche se bisogna effettuare un’analisi caso per caso, nonostante l’esclusione automatica sia dietro l’angolo.
Per il numero uno del Consiglio Regionale, l’attività venatoria è strategica per vivere la natura e proteggerla al meglio, anche perchè nessuna persona più di un cacciatore vuole un ambiente che sia ricco e sano. Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (il decreto legge numero 104 dello scorso anno) è appena entrato in vigore, dunque occorre valutare con attenzione le novità sul rilascio e il rinnovo del porto d’armi a uso venatorio.
In precedenza l’articolo 43 stabiliva il rifiuto automatico del rilascio o rinnovo della licenza anche dopo la riabilitazione nel caso di condanna a pena detentiva per delitti di tipo non colposo. Ora il legislatore ha previsto che nell’ipotesi di una riabilitazione del cacciatore ci sia la concessione del documento dopo una valutazione della singola situazione personale di chi ne ha fatto richiesta.