Di conseguenza, con questa scelta si rischia di escludere ben 22mila cacciatori, un numero che fa davvero impressione. Se si tiene infatti conto che il totale è vicino alle 36mila unità, si capisce bene che si è andati ben oltre la metà. Il presidente del CSA ha poi aggiunto altri particolari che aiutano a capire meglio questa situazione così delicata:
“Questa situazione, la cui responsabilità è della Regione, se non sanata, rischia di sfociare in un conflitto sociale fra cacciatori che possono permettersi di far parte delle autogestite e cacciatori che, non potendoselo permettere, non ne fanno parte. A fronte di questa situazione il CSA chiede che la Sardegna intervenga immediatamente. Altrimenti si abbia il coraggio di chiudere la caccia per tutti ,eliminando così i favoritismi per pochi privilegiati”.