Le popolazioni di queste specie, infatti, sono superiori rispetto a quanto il territorio possa sostenere. Tra l’altro, i cinghiali sono doppiamente responsabili, in quanto oltre a rovinare e mangiare l’uva, devastano completamente la pianta. I caprioli, poi, sono soliti brucare l’apparato fogliare e la qualità dell’uva ne risente in modo pesante. Come se non bastasse ci sono anche gli storni da fronteggiare.
I volatili si cibano degli acini e i danni possono essere superiori rispetto a quelli dei cinghiali. I produttori sanno di non poter rimanere passivi, anche perchè nel territorio ci sono una trentina di aziende con un centinaio di addetti impiegati. Il Consorzio ha preso atto che quanto fatto finora è stato insufficiente. Alla Regione Toscana è stata chiesta maggiore tutela, con soluzioni incisive e drastiche, l’economia di un intero settore è al collasso e non si può più attendere.